Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Pasqua di Resurrezione a cura di Ermes Dovico
Borgo Pio
a cura di Stefano Chiappalone

storia

Quando Santa Marta era un ospedale

Da ieri il Papa convalescente è tornato nella sua residenza, sorta nel luogo che un tempo era deputato proprio alla cura degli infermi.

Borgo Pio 24_03_2025
Foto Vatican Media/LaPresse

Dimesso dal Gemelli, papa Francesco ieri è tornato a Santa Marta dove trascorrerà la "convalescenza blindata" prescritta dai medici e proseguirà le terapie respiratorie e motorie. Ma l'attuale residenza del Pontefice, costruita negli anni Novanta, sorge proprio in un luogo che – pur mutato nel corso dei secoli e nei vari rifacimenti – i predecessori avevano destinato alla cura dei malati.

La chiesa di Santa Marta con l'ospedale annesso furono eretti nel Cinquecento sotto il pontificato di Paolo III per i malati più poveri e mantenne tale funzione fino al Settecento quando, ormai in disuso, divenne un "ospizio" per i religiosi Trinitari di passaggio a Roma. Dopo l'Unità d'Italia, la presa di Roma e la soppressione degli ordini religiosi, tornò alla primitiva funzione sanitaria in occasione dell'epidemia di colera (da cui Roma fu preservata) per volontà di Leone XIII, che nel 1884 l'affidò alle suore di San Vincenzo de' Paoli.

La vicenda è sinteticamente ripercorsa in un'omelia del cardinale Angelo Sodano risalente al 2004, nel 120° anniversario della presenza delle religiose: «Centovent'anni fa, come ben sappiamo, il Papa Leone XIII, di venerata memoria, volle che si organizzasse accanto alla Basilica di S. Pietro un ospizio destinato a raccogliere e curare gli eventuali ammalati, di fronte al pericolo incombente in molte città d'Italia del cosiddetto "morbo asiatico" o colera. Grazie a Dio, Roma fu allora preservata dal funesto contagio ed il grande Papa Gioacchino Pecci, nel 1891, poteva, quindi, destinare il nuovo Ospizio al servizio dei più bisognosi dei rioni di Borgo e Trastevere, come pure all'assistenza dei pellegrini. Iniziava così una pagina gloriosa di servizio premuroso a tanti uomini e donne, che accorrevano a Roma, anche in condizioni disagiate. La casa del Papa doveva sempre essere la casa della carità».