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USATI DAI POTENTI

Quando l’ideologia si serve anche dei ragazzini

Greta, Rami, Simone, sono alcuni degli esempi di ragazzini innocenti usati dall’ideologia, specie di sinistra, per raggiungere i propri fini, che si tratti di cambiamenti climatici, immigrazionismo, ius soli o altro ancora.

Attualità 19_04_2019

Greta, Rami, Simone. Durante la sua vertiginosa caduta libera, la sinistra italiana si attacca anche ai ragazzini, i nuovi condottieri. Tutto normale: nel mondo alla rovescia, del resto, sono bambini e adolescenti a salire in cattedra, a dettare l’agenda su come intervenire per il clima, lo ius soli, l’immigrazione. Questi poveri adolescenti, manipolati nel loro candore e nella loro innocenza, sono davvero diventati gli ultimi baluardi, i ragazzi col Panzerfaust che difendono una sinistra ormai in fiamme, assediata ovunque dalle orde sovraniste.

Il giornalista di sinistra Federico Rampini, in un recente intervento televisivo, di fronte a un Gad Lerner e a un Gramellini, in studio, cerei e improvvisamente invecchiati di vent’anni, così commentava:  “Così come la sinistra ha smesso di occuparsi degli italiani poveri, pur di fare opposizione al governo in carica è diventata il partito dello straniero. Quante volte negli ultimi mesi abbiamo visto politici e intellettuali di sinistra applaudire il presidente Macron prendendo per buona la favola del presidente europeista, quando sull’immigrazione si è comportato da sovranista puro; sulla Libia sta facendo delle porcherie che nulla hanno a che vedere con gli interessi dell’Europa, tantomeno dell’Italia. Oppure, quante volte li ho visti applaudire tutte le bacchettate che arrivano da un personaggio come Jean Claude Junker, che esorta l’Italia a rimanere ingabbiata nelle rigidità di bilancio dell’austerity europea. Così facendo, la sinistra diventa il partito che difende gli stranieri contro chi governa l’Italia. Non mi sembra una scelta giusta”.

Insomma, un suicidio assistito. Si prova perfino un moto di pietà. Viene in mente quella scena del film Uomini contro, quando i mitraglieri austroungarici, dopo aver falcidiato i nostri fanti gridavano affacciandosi dalle trincee: “Basta soltati italiani non ti fa uccidere così! Tornate intietro!”.

Travolta da questa cupio dissolvi, ormai surfando nel maelström dell’emozionalità spicciola, la sinistra italiana non poteva che raccogliersi intorno alle figure più lacrimevoli: il ragazzino di Torre Maura diventa così  il “nuovo eroe civile” che si oppone eroicamente, da solo, ai “picchiatori razzisti di CasaPound che volevano opprimere le minoranze rom”. Oltre l’agiografia propagandistica, chi ha potuto vedere il video per intero, ha assistito a una discussione del tutto pacata tra il giovane Simone e alcuni esponenti di CP. L’azione più violenta (al quale l’eroico Simone ha resistito impavido) è stata la battuta di un cinquantaduenne dai capelli corti che, dopo aver spiegato al ragazzo come sua moglie rischi grosso per andare al lavoro alle 4 di mattina, gli ha detto: “A regazzì, ma vatte a fa’ du passi”.

Così la piccola Greta, purtroppo per lei concentrata su catastrofismi ecologici - davvero maniacalmente, in quanto affetta dalla sindrome di Asperger - è diventata una Jeanne d’Arc alla rovescia, e per salvare non solo la Francia ma l’intero pianeta. È venuta anche a Roma per intercettare l’ondata di gretineria nostrana e, ovviamente, incontrare papa Francesco e i nostri parlamentari.

Infine, il giovane Rami, del quale i nostri nonni avrebbero detto “ha fatto la metà del suo dovere” chiamando i Carabinieri dallo scuolabus dirottato sulla Paullese, è diventato il testimonial per risollevare il tormentone sullo ius soli (un’altra battaglia eutanasica per la sinistra). Rami, peraltro ha messo del tutto in ombra il giovane italiano Niccolò che si era offerto come ostaggio in cambio dei suoi compagni. La cosa si è saputa e ha ingenerato cupi risentimenti nel pubblico.

Strumentalizzazioni ignobili e di livello sempre più basso che vedono protagonisti ragazzini innocenti e, come è naturale che sia, totalmente inesperti della vita e del mondo. In questa strategia politica balorda si annida però una grave insidia: quella di mettere i figli contro i padri. Lo scontro generazionale è quanto di più disgregatore e pericoloso esista.

Del resto, la sinistra ha sempre avuto con i bambini un rapporto ambiguo. Il cortocircuito più evidente è che la stessa parte politica che si riempie la bocca dei diritti dei più deboli ha nel più assoluto spregio quelli dei bambini (i “deboli” per eccellenza, proprio in senso naturale). E poi l’indottrinamento gender, il blocco della pubertà, la dissoluzione di ogni tipo di formazione educativa, la sopravvalutazione della parola dei bambini e il loro asservimento ai più biechi scopi politici. Le carestie artificiali volute da Lenin e Stalin diedero spazio in Ucraina a episodi di cannibalismo conclamati. Da lì, in Italia si diffuse la famosa frase propagandistica secondo cui “i comunisti mangiano i bambini”. Beh, a questo punto, poco ci manca.