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LA LETTERA

Qualcuno chiarisca quel che ha detto il Papa a Scalfari

Caro direttore, Scalfari attribuisce al Papa l'intenzione di accettare il divorzio, anche dal punto di vista sacramentale. A parte le precisazioni di p. Federico Lombardi a un giornale statunitense (Scalfari intervista il Papa senza registrare né prende appunti), per il resto silenzio assordante. Perché?

Eugenio Scalfari e Papa Francesco

Caro Direttore,

Mentre la maggior parte dei media sguazza nella notizia di una nuova fuga di informazioni dai palazzi vaticani, una questione ben più grave è sotto gli occhi di tutti e, per ora, rimane lì nel silenzio generale.

Domenica mattina (1 novembre), in bella vista sul sito de La Repubblica, il giornalista Scalfari riporta nel suo articolo parole (virgolettate) del papa che hanno dell’incredibile: in sostanza vi si dice che la Chiesa accetta la fine della famiglia e del matrimonio per tutta la vita e dà il caloroso benvenuto alle cosiddette “famiglie aperte”. Per giunta, un silenzio assordante dei media ha accompagnato queste dichiarazioni papali e questo francamente confonde ancor di più. Delle due l’una, infatti: o l’universo mondo reputa che questo pensiero del pontefice sia tutto sommato “accettabile” oppure l’imbarazzo è tale che si preferisce non proferir parola e sperare che la cosa finisca da sola nel dimenticatoio, confidando che sia l’ennesima bufala “repubblichina”.

Se, però, come sembra di gran lunga più credibile, il papa non ha dichiarato a Scalfari queste cose, si può davvero ignorare un articolo che conta – per esempio - 2 milioni abbondanti di gradimenti (per cui, si presume, è stato letto da molte più persone) e quindi rappresenta, di fatto, il pensiero del papa per una larghissima parte degli italiani? Padre Federico Lombardi (direttore della Sala Stampa vaticana), il 3 novembre, ha precisato: “Come già avvenuto in passato, Scalfari riferisce con virgolettati cose il Papa gli ha presumibilmente detto, ma spesso non corrisponde alla realtà, poiché non registra né trascrive le esatte parole del Papa, come egli stesso ha detto molte volte. Per cui è chiaro che quello che viene riferito da lui nell’ultimo articolo, in merito ai divorziati risposati, non è in alcun modo affidabile e non può essere considerato il pensiero del Papa".

E però la precisazione di Padre Lombardi è recepita solo da un giornale statunitense (il National Catholic Registermentre in Italia tutto tace. E con questo silenzio assordante, non si finisce per dare l’avallo finale - con tanto di tacito assenso di tutti i credenti - all’idea che, di fatto, anche la Chiesa si è arresa e dichiara l’impossibilità sostanziale dell’amore per tutta la vita? E, in ogni caso, non sarebbe questa falsificazione palese uno “scandalo” (nel senso letterale della parola, un “ostacolo”) verso la fede dei semplici, da condannare duramente, per evitare che si ripetano in futuro simili forzature del pensiero del papa? Preoccupazioni esagerate? Lo spero. Ma a leggere i seguenti passi dell’editoriale scalfariano, i dubbi non diminuiscono, anzi.

Prendiamo ad esempio le seguenti parole affibbiate al pontefice nel succitato articolo: "Non ci sfugge che la famiglia attuale, aperta come lei dice, contiene alcuni aspetti positivi ed altri negativi. (...) Gli aspetti negativi sono l'antipatia o addirittura l'odio tra i nuovi coniugi e quelli di prima, se un divorzio c'è stato; lo scarso sentimento di fratellanza specie tra figli di genitori parzialmente o totalmente diversi; un diverso contenuto della paternità che oscilla tra l'indifferenza reciproca o la reciproca amicizia. La Chiesa deve operare in modo che gli elementi positivi prevalgano sui negativi". In qualunque modo si vogliano leggere queste affermazioni, il punto innegabile è che il fallimento del matrimonio (inteso nell’unico modo possibile: l’amore per tutta la vita) vi è accettato come un dato di fatto, un punto di partenza indiscutibile: al limite, si può cercare di “rendere migliori” questi fallimenti, consigliando “buoni rapporti” tra vecchi e nuovi coniugi. Insomma, il problema dei matrimoni che finiscono non sarebbe tanto la fine in sé, ma il fatto che il nuovo amante di lei non vada d’accordo con suo marito. 

E, a confermare definitivamente questa visione, c’è l’ulteriore dichiarazione attribuita al Papa, con la quale di fatto la Chiesa accetterebbe il divorzio dal punto di vista per essa decisivo, quello sacramentale: "Il diverso parere dei vescovi fa parte della modernità della Chiesa e delle diverse società nelle quali opera, ma l'intento è comune e per quanto riguarda l'ammissione dei divorziati ai Sacramenti conferma che quel principio è stato accettato dal Sinodo. Questo è il risultato di fondo, le valutazioni di fatto sono affidate ai confessori ma alla fine di percorsi più veloci o più lenti tutti i divorziati che lo chiedono saranno ammessi". 

E’ un fatto: queste parole sono potenzialmente una novità devastante per la Chiesa (e per la famiglia) e sono state attribuite al pontefice da un organo di stampa che non può essere ignorato. Perché i vertici della Chiesa sono silenti? E perché tacciono anche i media? Vi prego, che qualcuno batta un colpo per chiarire le cose. E lo faccia presto.

*Direttore di Pepe (pepeonline.it)