Qualche numero sulla Chiesa in Mongolia
Per saperne (un po') di più sul Paese che il Papa si appresta a visitare e sulla piccola comunità cattolica.
Una terra remota che sembra saltar fuori da antiche leggende o dal viaggio di Marco Polo, ma che fatichiamo ad "afferrare". Il grande impero di Gengis Khan che si era spinto fino in Europa orientale è oggi un territorio molto più ridotto, ma pur sempre vasto, compreso (o compresso?) tra la Russia e la Cina.
Al XIII secolo risalgono le prime missioni francescane. Nel 1922 (dopo l'indipendenza dalla Cina, che l'aveva inglobata) fu istituita una missione sui iuris per la Mongolia e nel 2002 la prefettura apostolica di Ulan Baatar.
Bassissima densità di popolazione: poco più di 3 milioni di abitanti a fronte del milione e mezzo di km quadrati. Secondo le statistiche pubblicate dalla Santa Sede, in vista del viaggio papale, i cattolici sono soltanto 1394. C'è una sola diocesi, la prefettura apostolica della capitale Ulan Baatar, 8 parrocchie e 4 centri pastorali. Un solo vescovo (il cardinale Giorgio Marengo) e 25 sacerdoti, 1 missionario laico e 35 catechisti.
Una presenza minuscola che ora attende la prima visita papale.