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al gemelli

«Quadro clinico complesso», la degenza del Papa si prolunga

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Il pomeriggio di ieri è stato dominato da indiscrezioni prive di riscontri sulle condizioni del pontefice ma anche da un cambio di tono nella comunicazione vaticana, che ha parlato di «infezione polimicrobica» delineando una situazione molto meno rassicurante dei comunicati precedenti.
- Aggiornamento: polmonite bilateraleBorgo Pio

Ecclesia 18_02_2025
La Presse (AP Photo/Gregorio Borgia)

Quella di ieri è stata la giornata più preoccupante da quando il Papa è stato ricoverato al Gemelli venerdì scorso. La mattinata si era aperta con le parole rassicuranti del direttore della Sala stampa della Santa Sede Matteo Bruni sulla notte tranquilla trascorsa dall'illustre paziente. C'era persino qualche addetto ai lavori che azzardava ipotesi sul suo ritorno a Santa Marta.

Poco prima delle 13, poi, la doccia fredda in una inaspettata comunicazione ufficiale ai giornalisti: Bruni, infatti, aveva annunciato che nuove informazioni sarebbero arrivate nel pomeriggio. La nota vaticana ha rivelato che «i risultati degli accertamenti effettuati nei giorni scorsi e nella giornata odierna hanno dimostrato una infezione polimicrobica delle vie respiratorie che ha determinato una ulteriore modifica della terapia». «Tutti gli accertamenti effettuati sino ad oggi – affermava la comunicazione – sono indicativi di un quadro clinico complesso che richiederà una degenza ospedaliera adeguata».

L'aggettivo «complesso» si aggiunge al «discrete» utilizzato venerdì in riferimento alle condizioni cliniche, contribuendo a fare un ritratto non troppo positivo della situazione. Fino ad oggi, al di là delle dichiarazioni sul buon umore e sulle notti tranquille, nessuna delle note emanate dall'inizio della degenza ha parlato di miglioramenti. Peraltro occorre ricordare che quelli trasmessi al pubblico non sono bollettini firmati da medici, ma comunicazioni redatte dalla Sala Stampa che evidentemente filtra quanto apprende dall'equipe che ha in cura Francesco. Al di fuori dell'ufficialità, in questi giorni c'è stata la solita prevedibile girandola di voci sulla salute del paziente: presunte morti, presunte terapie intensive, presunti miglioramenti lampo. Sin dal ricovero, che il Papa ha cercato di evitare a tutti i costi, in Curia si è diffusa la voce che la sua bronchite sarebbe nel frattempo diventata polmonite. In ogni caso, nelle comunicazioni ufficiali non è stata menzionata quest'infezione. 

Già domenica il vaticanista britannico Austen Ivereigh, molto vicino al Papa, aveva scritto su X che «le notizie da Roma restano preoccupanti, se non (ancora) allarmanti». Domenica poi niente Angelus, né videomessaggi. L'ultima foto del Papa risale alle udienze di venerdì, prima del ricovero e mostravano un certo affanno sul volto. Da ieri è più difficile contenere una certa preoccupazione. Non la spegne la narrazione su un Papa operativo anche da letto per via delle nomine di nuovi vescovi che di giorno in giorno vengono ufficializzate. Differentemente da quanto scritto da qualcuno, queste nomine non vengono fatte nella camera d'ospedale, essendo già da settimane nella cartella della Segreteria di Stato. Nonostante la degenza, però, Francesco non ha voluto abbandonare l'abitudine di telefonare al parroco di Gaza padre Gabriel Romanelli che ieri ha riferito di aver ricevuto una videocall dal Gemelli nei primi giorni di ricovero e di aver ascoltato la sua voce stanca dire «devo curarmi».

Nel pomeriggio, con più di un’ora di ritardo rispetto al solito, è arrivato un nuovo aggiornamento dalla Sala Stampa secondo cui «il Santo Padre continua ad essere apiretico e sta proseguendo la terapia prescritta» e in cui le sue condizioni cliniche sono state definite «stazionarie». La comunicazione ha dato poi informazioni sulla mattina del Papa che ha ricevuto l’Eucaristia e «successivamente si è dedicato ad alcune attività lavorative e alla lettura di testi». Tutto ciò al termine di un pomeriggio dominato dalla diffusione di indiscrezioni senza alcun riscontro relative ad un ulteriore peggioramento. 

- Aggiornamento: polmonite bilateraleBorgo Pio



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