Processo finanza-Vaticano. I motivi di uno scandalo
Al via la prima udienza del processo per lo scandalo legato agli investimenti immobiliari della Segreteria di Stato a Londra e spicca il nome del cardinale Giovanni Angelo Becciu. Un porporato alla sbarra in Vaticano per reati finanziari già di per sé fa notizia, ma in questo caso il clamore è accresciuto dall'enorme potere di cui godeva l'illustre imputato fino a qualche anno fa.
Ieri mattina, poco dopo le 9 e 30, è iniziata la prima udienza del processo per lo scandalo legato agli investimenti immobiliari della Segreteria di Stato a Londra. Ha avuto luogo nell'ex sala Polifunzionale dei Musei Vaticani dove si è già tenuta un'udienza del processo per i presunti abusi sessuali nel Preseminario San Pio X.
L'ormai famoso palazzo londinese di Sloane Avenue 60 è costato il rinvio a giudizio per dieci persone tra le quali, accanto a figure di peso come l'ex capo dell'authority finanziaria vaticana, René Brülhart e il "suo" ex direttore Tommaso Di Ruzza, spicca il nome del cardinale Giovanni Angelo Becciu. Un porporato alla sbarra in Vaticano per reati finanziari già di per sé fa notizia, ma in questo caso il clamore è accresciuto dall'enorme potere di cui godeva l'illustre imputato fino a qualche anno fa, essendo stato Sostituto alla Segreteria di Stato e vicinissimo collaboratore del Papa.
Il prelato sardo ha subito dimostrato di aver intenzione di difendersi con le unghie e con i denti e ieri ha annunciato tramite i suoi legali di aver dato mandato di denunciare per calunnia monsignor Alberto Perlasca e la Francesca Immacolata Chaouqui "per le gravissime e completamente false dichiarazioni rilasciate nel corso delle indagini al Promotore di Giustizia". Perlasca, per anni figura chiave nella Sezione Affari Generali, è notoriamente il "grande pentito" della vicenda e principale accusatore del suo ex superiore. Il cardinale, a cui Francesco ha tolto lo scorso settembre il diritto di entrare in Conclave, ha dichiarato di aver fiducia nel Tribunale presieduto dall'ex procuratore capo della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone mentre non ha risparmiato una frecciata ai pm vaticani, quando ha scritto nella nota diffusa dall'avvocato che i fatti contestati sono "ipotizzati soltanto dal Promotore di Giustizia, finora senza alcun confronto con le difese e nell’ottica di presunzione di innocenza".
Nel comunicato, la difesa dell'ex Sostituto ha inoltre fatto riferimento alle "numerose prove e testimoni indicati che dimostreranno la sua innocenza rispetto ad ogni accusa". A sostegno di Becciu ha fatto sentire la sua voce, attraverso i social, suo fratello Mario che ha parlato di "una giornata così drammatica e incomprensibile", augurandosi che "tutte le congetture, i teoremi, le inferenze, le assurde ipotesi indiziarie, le calunnie e lo spaventoso killeraggio mediatico dovranno rimanere fuori dall’aula del tribunale per lasciare il posto a documenti, eventi ed eventuali fatti penalmente rilevanti".
L'udienza di oggi, intanto, è stata dedicata alla costituzione delle parti. Un aspetto rilevante ed anche doloroso perché la Segreteria di Stato - di cui Becciu era il numero due all'epoca dei fatti - si è costituita parte civile e sarà rappresentata dall'ex Guardasigilli Paola Severino. La prossima udienza, inizialmente prevista per domani, è stata rinviata al 5 ottobre 2021 dopo che il Tribunale ha accolto alcune eccezioni sollevate dalle difese. Oltre a Becciu, Brülhart e Di Ruzza sono imputati Enrico Crasso, Raffaele Mincione, Cecilia Marogna, Gianluigi Torzi, monsignor Mauro Carlino, Fabrizio Tirabassi e Nicola Squillace