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PAPA DEFUNTO

Primi riti funebri, al via la "macchina" della sede vacante

Il cardinale camerlengo Kevin Farrell ha sigillato gli appartamenti papali e presieduto la constatazione della morte e la deposizione della salma di Francesco nella bara.

Borgo Pio 21_04_2025
Foto Vatican Media/LaPresse

Dopo l'annuncio pubblico della mattinata, il cardinale camerlengo Kevin J. Farrell ha presieduto alle 20 nella cappella della Domus Sanctae Marthae il primo rito funebre per Francesco, ovvero la constatazione della morte e la deposizione della salma nella bara. Come da tradizione, il corpo del pontefice è stato rivestito con paramenti rossi, colore del lutto papale.

Certificare l'avvenuta morte del pontefice è infatti il primo e imprescindibile passo per dare inizio alla "macchina" della sede vacante. A constatare il decesso, un tempo, era lo stesso camerlengo che batteva ritualmente un martelletto sulla fronte del defunto, chiamandolo non col nome pontificale ma col nome di battesimo, per poi dichiarare: «Vere papa mortuus est». Usanza probabilmente caduta in disuso dopo la morte di Pio IX. Attualmente e per la stessa ragione partecipano al rito il direttore e il vicedirettore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano. È il direttore, prof. Andrea Arcangeli, a firmare la Denuncia di morte di Sua Santità Francesco, «deceduto alle ore 7.35 del giorno 21/04/2025 nel suo appartamento presso la Domus Santa Marta (Città del Vaticano) per: - Ictus cerebri - coma - collasso cardiocircolatorio irreversibile. In soggetto affetto da: - Pregresso episodio di insufficienza respiratoria acuta in polmonite bilaterale multimicrobica - Bronchiectasie multiple - Ipertensione arteriosa - Diabete tipo II». 

Tra i compiti del cardinale camerlengo rientra anche la sigillatura dell'appartamento papale: che però in questo caso riguarda sia il Palazzo Apostolico sia la residenza di Francesco a Santa Marta. Il che potrebbe creare qualche inconveniente in vista del conclave, essendo Santa Marta anche la residenza dei numerosi cardinali elettori (ben 135), che avranno a disposizione un piano in meno e oltretutto sigillato.

Reso pubblico anche il Testamento di papa Francesco, datato 29 giugno 2022, che esprime la sua «volontà testamentaria solamente per quanto riguarda il luogo della mia sepoltura», rievocando l'affidamento della sua vita e del proprio ministero alla Vergine e il legame particolare manifestato nel suo pontificato con la basilica di Santa Maria Maggiore, dove sarà sepolto «nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza».

Il corpo del pontefice dovrebbe essere traslato mercoledì dalla cappella di Casa Santa Marta alla basilica di San Pietro per l'omaggio dei fedeli – la Sala Stampa vaticana usa il condizionale («potrebbe avvenire mercoledì mattina»), rinviando alle decisioni che saranno prese domani, martedì 22, nel corso della prima congregazione generale dei cardinali.