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DDL Zan

Presidente Arcilesbica: «Ddl Zan così non va»

La presidente di Arcilesbica sul Ddl Zan: «in quegli articoli ci sono grossi rischi di interpretazione che spalancano le porte a scenari aberranti». Ad esempio: «aprire un varco all'autodefinizione legale di genere».

Gender Watch 13_07_2021

La presidente di Arcilesbica Cristina Gramolini viene intervistata da Repubblica sul Ddl Zan: «Questo conflitto sulla legge Zan mi addolora». Ricorda di essere «attivista lesbica da una vita, ho 58 anni, insegno in un liceo, ma è da quando facevo la supplente che so cos'è la paura: di essere discriminata, insultata, aggredita. Perciò vorrei che il ddl venisse approvato: è importante che un Paese stabilisca che l'omotransfobia è una cosa brutta, da punire in modo esemplare».

 Però, aggiunge, il testo «così com'è non va bene. Lo diciamo da mesi. Da quando il testo era in discussione alla Camera abbiamo scritto, fatto delle riunioni con Alessandro Zan per spiegargli che in quegli articoli ci sono grossi rischi di interpretazione che spalancano le porte a scenari aberranti.

Senta, io vengo dalla militanza in Rifondazione, non posso certo essere considerata renziana. Però Renzi ha detto una cosa di buon senso: rivediamo i punti più controversi e poi stringiamo un patto solenne fra tutte le forze politiche per approvarla subito alla Camera. Mi pare che Lega e Fi siano d’accordo». 

Sarebbe ottuso non spostarsi «di un millimetro pur in presenza di pesanti controindicazioni. Soprattutto sull'identità di genere. Specificare che l'identità di genere è "l'identificazione percepita di sé" anche se "non corrispondente al sesso" significa aprire un varco all'autodefinizione legale di genere. Basta dichiararsi donna all'anagrafe per diventarlo. Nuoce ai diritti delle donne, alle nostre poche quote, alle nostre poche pari opportunità, ai nostri sport subalterni che non possono essere ceduti al primo uomo che si alza un giorno e decide di dichiararsi femmina».

Bene la critiche della Gramolini al testo, male dire che una legge sull’omofobia comunque ci vuole.