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BIELLA

Più immigrati: la predica in chiesa la fa la Bonino

A Biella il parroco invita in chiesa l'abortista Emma Bonino per parlare di immigrazione. Proprio lei che ha teorizzato la sostituzione etnica della popolazione europea, dopo averla falcidiata contribuendo a promuovere leggi antinataliste come quella sull'aborto. Ma ciò che stupisce è il titolo: "Una chiesa a più voci". Dunque la leader radicale è una voce nella Chiesa? 

Ecclesia 20_07_2017

Entrerà in chiesa e parlerà direttamente dall’ambone come una sacerdotessa. Musica e parole di Emma Bonino, la donna probabilmente più nemica del cristianesimo che l’Italia conosca. Il piccolo miracolo si compirà il 26 luglio prossimo a Biella. Precisamente a Ronco di Cossato nella chiesa di San Defendente. Prima di raccontare questa storia di ordinaria apostasia di provincia occorre andare al santo protettore di quella chiesa. San Defendente è un martire della Chiesa. Da soldato romano, per intenderci come San Martino, venne ucciso perché si rifiutava di sacrificare al culto dell’imperatore rinnegando il Cristianesimo.

Il povero santo avrà di che turarsi le orecchie la prossima settimana quando nella chiesa a lui dedicata sentirà risuonare dall’ambone le parole della Bonino, che non avendo bisogno di presentazione, conoscerà di sicuro: abortista, antinatalista, immigrazionista, antiproibizionista etc…

Povero San Defendente, chi ti difenderà ora che il rettore della chiesa che porta il tuo nome ha deciso di sacrificare al nuovo imperatore dell’ideologia mondialista il suo culto? Eh sì, perché in parrocchia non è certo la prima volta che accadono incontri, diciamo così, al limite dell’ortodossia tanto che un fedele di Biella negli anni scorsi ha presentato un esposto alla Congregazione per la Dottrina della Fede elencando tutti i fatti che sono accaduti in chiesa dal 2012 al 2014 con dovizia di particolari. Tra le chicche anche l’aver consegnato la Santa Comunione ad un marocchio musulmano, non battezzato e aver invitato Beppino Englaro. Insomma: rahnerismo spinto.

Ovviamente la Bonino non parlerà di aborto, perché anche da quelle parti non sono così ingenui: i veleni si somministrano sempre a piccole dosi. Parlerà invece di un tema recentemente molto condiviso con una parte di quel mondo cattolico che è più incline, per usare le recenti parole del Papa emerito Ratzinger, alla dittatura dello spirito del tempo: immigrazione.

Il titolo della kermesse proposta dalla parrocchia è “Una chiesa a più voci” e la Bonino parlerà della legge di iniziativa popolare per cambiare l’attuale legge che regolamenta i flussi migratori, altrimenti detta Bossi-Fini. Ecco il titolo della serata: “ERO STRANIERO – L’umanità che fa bene”. Dunque apprendiamo che anche Emma Bonino fa parte della Chiesa, la quale dovendo essere a più voci, può tranquillamente aprire le braccia anche a chi come lei non solo ha praticato aborti per sfida politica, ma anche contribuito ad affermare in Italia la legge che consente alle donne di sopprimere il proprio bambino nel grembo.

Spiace contraddire il parroco, ma in una Chiesa a più voci, intesa alla San Paolo come un unico corpo con più carismi, non può starci la Bonino. Si potrà cercare finché si vuole giustificativi per farla entrare, ma allo stato attuale non si trovano elementi condivisi. E non è un caso che da quelle parti sia già iniziata la protesta con e-mail al vescovo di Biella e sit in davanti alla Diocesi organizzati dal locale Movimento per la Vita.

Non consola neppure il tema scelto, sul quale ci si chiede quale possa essere la condivisione: Emma Bonino da alcuni giorni sembra prendere le distanze dal governo Renzi addossandogli la responsabilità di essersi sobbarcato l’immenso onere della migrazione di massa travestita da emergenza umanitaria. Ma è la stessa Emma Bonino che ha sempre teorizzato la sostituzione della popolazione europea, anzi, il suo ripopolamento, con l’immigrazione africana. Lei, proprio lei che ha contribuito con le sue idee e le sue battaglie abortiste a causare il declino demografico attuale. Quindi, qualunque cosa potrà dire potrà essere sempre in contrasto con la Dottrina sociale della Chiesa.

Ci si fa scudo, per giustificare questo insano entusiasmo per la Bonino con le parole di Papa Francesco che l’aveva definita “una grande italiana”. Molti hanno sperato che il Papa fosse soltanto poco informato su chi fosse davvero la Bonino e per quali battaglie tutta la vita avesse lottato.

Ammesso che le cose siano andate così, non sembra essere una giustificazione per sostituire l'Emma nazionale al prete: far parlare la paladina dell’aborto Bonino in chiesa di sostituzione etnica è comunque un fatto di una gravità inaudita che lascerà sul campo interrogativi e inquietanti risvolti. Se non è apostasia questa, allora che cos’è? Ovviamente si dirà che chi storce il naso è un pericoloso agitatore e un nemico della comunione.

Ma se la Chiesa smette di essere luce per il mondo e si accoda al potere di turno, perché comunque le ideologie dall’esponente radicale rispondono alle logiche dei poteri del nuovo ordine mondiale, che cosa rimane della Chiesa? Non sarà che la barca che sta per affondare, sempre citando Raztinger, è proprio questa?

E’ questa davvero l’umanità che fa bene e che la Chiesa ha difeso forgiando nei secoli il bene comune? Un’umanità dove l’essere umano è mero elemento economicistico e materialistico e che vede nell’immigrazionismo e nell’abortismo le sue due principali armi di conquista e assoggettamento?