Pio XI, un Papa contro i totalitarismi. E pro musica sacra
Il 6 febbraio di cent’anni fa, Achille Ratti veniva eletto Papa, assumendo il nome di Pio XI. Nei suoi 17 anni sulla Cattedra di Pietro scrisse encicliche contro comunismo, fascismo e nazismo, nonché contro le persecuzioni di stampo massonico in Messico. Istituì la festa di Cristo Re. E diede grande impulso alla musica sacra, proseguendo l’opera dei suoi predecessori.
Un secolo fa, il 6 febbraio 1922, fu elevato alla Cattedra di Pietro il Papa della Regalità di Cristo: Pio XI, al secolo Achille Ratti. Era nato a Desio, piccola città a nord di Milano, il 31 maggio 1857.
Studente modello, si forma a Seveso, Monza, Milano e poi a Roma, dove a 22 anni è ordinato sacerdote e a 25 si laurea in teologia, diritto canonico e filosofia. Torna a Milano: per cinque anni insegna in quello che fu il suo Seminario teologico, a 31 anni è tra i dottori della Biblioteca Ambrosiana e a 50 prefetto della stessa. Appena può si dedica all’alpinismo. A 54 anni torna a Roma, chiamato da S. Pio X come vice-prefetto e, due anni dopo, come prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana. A 61 è inviato da Benedetto XV a Varsavia come visitatore apostolico e, l’anno seguente, come nunzio apostolico per la Polonia e la Lituania. A 63 anni diventa arcivescovo di Milano e poi cardinale. A 64 è eletto a succedere Benedetto XV e, per la prima volta dopo la presa di Roma da parte degli italiani il 20 settembre 1870, impartisce la benedizione Urbi et Orbi dalla loggia esterna della Basilica Vaticana.
Iniziano 17 anni di un pontificato che si svolgono in un periodo storico contrassegnato dai totalitarismi contro i quali Pio XI leva alta la voce: quello comunista di Russia e Spagna (Divini Redemptoris); quello del despota tedesco, Adolf Hitler, nei confronti del quale il papa dimostra coraggio, pazienza e intelligenza (Mit Brennender Sorge); quello fascista (Non abbiamo bisogno); nonché quello del regime messicano, massonico e persecutorio (Iniquis afflictisque). Sotto Pio XI si conclude il Concordato del 1929, che pone fine alla famosa Questione Romana.
Il suo pontificato è fecondo anche per la musica sacra, specialmente italiana. Pio XI vuole perfezionare l’opera dei suoi predecessori. Nel 1928, in occasione del 25° anniversario del Motu proprio di Pio X sulla musica sacra, Tra le sollecitudini, conferma: «Pio X, nel promulgare venticinque anni fa, con Motu proprio, le norme che regolano il canto gregoriano e la musica sacra, si propose come scopo precipuo di far rifiorire e mantenere nei fedeli lo spirito cristiano, provvedendo con sagge disposizioni a rimuovere quanto potesse contrastare con la santità e la dignità del tempio» (Pio XI, Divini cultus sanctitatem, 20 dicembre 1928). Nello stesso importante documento, Pio XI invita il popolo cristiano a cantare i canti che gli spettano, specialmente l’Ordinarium Missæ, formato dalle parti fisse del testo.
Che cosa accade a Roma? La Cappella Musicale Pontificia si rinnova nell’organico e Lorenzo Perosi (1872-1956), nonostante le sue sofferenze fisiche e psichiche, ne riprende la direzione durante l’Anno Santo della Redenzione 1933. La Cappella Giulia della Basilica Vaticana è dal 1905 guidata da Ernesto Boezi (1856-1946), compositore e organista. Maestro di cappella della Basilica di S. Giovanni in Laterano è dal 1911 Raffaele Casimiri (1880-1943), musicologo e compositore, che con la Società polifonica romana tra il 1919 e il 1938 tenne molti concerti in America e in Europa. Direttore della Cappella Musicale Liberiana in S. Maria Maggiore è dal 1911 il compositore Licinio Refice (1883-1954), che sarà definito da Pio XII come «l’Autore più di ogni altro capace di edificare l'animo delle folle, per innalzarle alle superiori armonie della fede» (Bollettino ceciliano, Vol. 69, Roma 1974, p. 108). Ferruccio Vignanelli (1903-1988) è organista nelle chiese di S. Luigi dei Francesi e di S. Carlo al Corso; Fernando Germani (1906-1998) insegna organo al Conservatorio di S. Cecilia. Il canto gregoriano si coltiva con cura speciale nei monasteri benedettini e in tutti i seminari e collegi ecclesiastici di Roma. L’Associazione Italiana di Santa Cecilia, specialmente a Vicenza e a Roma, vive un periodo fecondo di iniziative, tra congressi e pubblicazioni.
«Ma soprattutto Noi vogliamo qui ricordare e lodare la Pontificia Scuola di musica sacra, fondata nell’Urbe da Pio X nell’anno 1910. Questa Scuola, che poi l’immediato Nostro Antecessore Benedetto XV fervorosamente sostenne ed alla quale diede una nuova sede, anche da Noi è circondata da particolare favore, come una preziosa eredità lasciataCi da due Pontefici; e perciò la raccomandiamo caldamente a tutti gli Ordinari» (Pio XI, ibidem, 11). La Scuola, diretta dall’abate Paolo Ferretti (1866-1938), insigne gregorianista, nel 1931 diviene il Pontificio Istituto di Musica Sacra.
E in Italia che avviene? Bastino alcuni esempi. A Bergamo, Trento, Vicenza e Treviso sono pienamente attive «quelle Scuole ed Istituti fondati qua e là per il mondo cattolico; insegnando con ogni cura e diligenza le discipline musicali, formano dei bravi e valorosi maestri» (Pio XI, ibidem, 11). Nelle cattedrali e nei santuari rinascono e si rafforzano le scholæ cantorum. A Torino, nella chiesa di S. Giovanni Evangelista, maestro di cappella e organista è Giovanni Pagella (1872-1944); a Milano, Santo Spinelli (1902-1944) è organista nel Duomo e Alceo Galliera (1910-1996) insegnante d’organo al Conservatorio; a Como, maestro di cappella e organista del Duomo è Luigi Picchi (1899-1970); a Bergamo, in S. Maria Maggiore troviamo Agostino Donini (1874-1937), maestro di cappella, e in seguito Alessandro Esposito (1913-1981), organista; a Pavia, il compositore Franco Vittadini (1884-1948) è direttore del Civico Istituto Musicale; a Cremona, presso la Cattedrale è organista e maestro di cappella Federico Caudana (1878-1963); a Trento, nel Duomo è maestro di cappella Celestino Eccher (1892-1970) e nel luglio 1930 si tiene il I Congresso Organistico Italiano; a Vicenza, Ernesto Dalla Libera (1884-1980) dirige la schola cantorum del Seminario vescovile, che sostituì la soppressa cappella musicale della Cattedrale, dove suo nipote Sandro Dalla Libera (1912-1974) è organista; a Treviso, Giovanni d’Alessi (1884-1969) dirige la cappella del Duomo; a Padova, Oreste Ravanello (1871-1938) è alla testa della Cappella Antoniana; a Venezia, Matteo Tosi (1884-1959) è direttore della Cappella Marciana; a Loreto, nel Santuario troviamo Remo Volpi (1903-1979), maestro della Cappella musicale, e in seguito suo fratello Adamo Volpi (1911-1980), organista; a Bari, Cesare Franco (1885-1944) dirige la cappella della Basilica di S. Nicola.