Persecuzione e martirio
Potete bere il calice che io sto per bere? (Mt 20, 22)
In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà». Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». (Mt 20, 17-28)
Tramite la loro madre, i figli di Zebedeo, Giacomo il Maggiore e Giovanni evangelista, chiedono qualche carica di governo nella Chiesa nascente. Gesù risponde ricordando loro che dovranno bere il calice con Lui, cioè soffrire persecuzioni e martirio. Infatti, Giacomo morirà martire a Gerusalemme, primo tra gli apostoli, nell'anno 44. Giovanni dopo aver subito carcere e fustigazione a Gerusalemme, nonché la prova del pentolone bollente a Roma, morirà dopo un lungo esilio nell'isola di Patmos. L'insegnamento per noi è evidente: non si segue Gesù per ottenere cariche o posti di potere, ma per prendere con Lui la nostra croce quotidiana.