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a cura di Andrea Zambrano

SAVONA

Per colpa di chi?

Alla fine l'ha spuntata l'Anpi. La lapide a Giuseppin Ghersi è stata inaugurata. Ma non c'è alcun riferimento alla sua morte e allo stupro ad opera dei partigiani. 

Fuori schema 03_10_2017

Alla fine hanno vinto loro. La Chiesa Anpi è l'ultima rimasta ancora granitica nella sua fede incrollabile. Il caso di Giuseppina Ghersi ha avuto il suo triste epilogo. Come scrivevamo qui andare contro i partigiani può costare molto caro. Può costare la verità. E così la lapide a ricordo di Giuseppina Ghersi è stata inaugurata. Ma tra le motivazioni non si fa riferimento al fatto che sia stata barbaramente struprata e uccisa a soli 13 anni dai partigiani rossi sul finire della guerra. Un generico riferimento all'abiezione umana. "A tua memoria, sfortunata bambina oggetto di ignobile viltà".

Tutto qui. Ma qui ci sta dentro il delitto partigiano oppure uno stupro di un balordo, o un omicidio per rapina o ancora un assassinio per gelosia. Insomma: ci sta dentro tutto il caravanserraglio dell'umana viltà che toglie la vita a una giovane innocente di appena 13 anni. Tra cent'anni i nostri nipoti si interrogheranno sul testo misterioso di quella lapide: chissà di che cosa è morta la piccolina? Malasanità? Un pirata della strada? Di sicuro nessuno penserà alla possibilità che i "liberatori" abbiano abusato di lei fino a ucciderla. Perché le lapidi dei liberatori faranno ancora bella mostra di sè ai crocicchi delle strade, incensati come salvatori della Patria.