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PAOLO IL CALDO

Pensiero unico e schizofrenie radical chic. Ecco la lista

Non vogliono gli Ogm, ma sono d'accordo con la fecondazione artificale, sono fan dei prodotto a chilometri zero, poi bevono champagne e whisky, dicono no ai farmaci, ma sì alla pillola abortiva. I seguaci del pensiero unico spesso cadono in contraddizione con loro stessi e tanto meno ne sanno, tanto più ne parlano. 

Paolo il caldo 29_10_2014
Attenti agli Ogm

I seguaci del pensiero unico spesso cadono in contraddizione con loro stessi; questo è tipico di chi non possiede fondamenta culturali strutturate, e parla a schiovere di argomenti che non possiede; e tanto meno ne sanno, tanto più ne parlano. Una volta di chi tenesse un simile comportamento si diceva: parla per dare aria alla bocca.

Una delle ossessioni del pensiero unico è il rifiuto degli Ogm: opinione cretina e non basata su studi o su informazioni attendibili, ma pur sempre un’opinione, lecita anche se errata, che viene ripetuta ad ogni occasione. Siccome la mamma dei cretini è sempre incinta, è comprensibile: molto meno comprensibile è come e perché chi vorrebbe eliminare dal panorama mondiale una realtà importante in quanto frutto di un intervento umano migliorativo di caratteristiche naturali, sia poi in genere favorevole alla fecondazione eterologa, che è precisamente un intervento umano (non migliorativo, almeno dal punto di vista morale) su un processo naturale. Sempre parlando di paranoie antiscientifiche, protestano contro i ripetitori di segnale, ma passano la vita al cellulare.

Le stesse persone sono poi, in genere, contrarie all’uso dei farmaci, che intervengono, anch’essi, a modificare processi naturali. Eppure sono poi favorevoli all’uso della Ru486, che su un delicato processo naturale interviene, eccome! Non è dato di conoscere il motivo di questa articolazione (articolazione?) del pensiero (pensiero?) unico. Una grande, progressiva ipocrisia si è sviluppata poi a livello terminologico per quanto riguarda il modo di definire le persone affette da condizioni fisiche non perfette: siamo passati da “invalidi” a “handicappati” a “disabili” a “diversamente abili”; ma la stessa ipocrisia, che si dice motivata dal rispetto per coloro che siano già afflitti da una condizione fisica (perdonatemi! Riguarda pure me) insufficiente, non impedisce che se un bambino non ancora nato risulti essere colpito dalla sindrome di Down debba secondo questi individui essere ucciso mediante l’infamia dell’aborto.

Gli stessi, poi, sono sostenitori del parto naturale e dell’allattamento al seno, nell’interesse di uno sviluppo armonico e sereno del bambino. Benissimo; non si capisce, però, come questo richiamo al corso naturale degli avvenimenti si concili con quanto costoro pure sostengono, cioè l’opportunità di concedere alle coppie omosessuali il diritto all’adozione di bambini. Vogliono vivere in città pulite, ma non vogliono che si utilizzi l’unico strumento pulito per fare sparire i rifiuti, cioè l’inceneritore: in questo modo costringono la comunità a sopportare spaventosi costi ambientali (la vergogna delle discariche con il carico di inquinamento che le accompagna) ed economici (vedi trasporti in altri Paesi: Roma e Napoli insegnano) senza ottenere risultati soddisfacenti. Naturalmente poi sono i primi a protestare contro l’aumento delle tariffe.

Utilizzano impianti di riscaldamento e di raffrescamento, ma sono sempre pronti a protestare contro la ricerca delle fonti di energia necessarie ad alimentarli, e contro la realizzazione degli impianti necessari a trasformarle e trasportarle per consentirne l’utilizzazione (raffinerie, gasdotti, oleodotti, rigassificatori, …). Dichiarano di seguire le castronerie sul cibo a chilometro zero, ma non possono fare a meno di mangiare (di soppiatto e vergognandosene un po’) salmone canadese e formaggi francesi; sono molto lieti di bere del buon whisky scozzese o una bottiglia di champagne.

Con questo elenco di contraddizioni potrei andare avanti ancora per molto; il pensiero unico è infatti certamente unico, ma propriamente pensiero non è: si tratta, più che altro, di un’elaborazione di luoghi comuni svolta dai maitres à penser a ciò autorizzati, rispetto alla quale viene presentata una scelta unica: l’adesione. Rifiutando la quale scatterà inesorabile la condanna: all’isolamento, alla derisione, addirittura al disprezzo. Solo anime forti sono in grado di non piegarsi alla pressione; e possiede un’anima forte chi possiede una cultura ben fondata, una mente in grado di analizzare e criticare le affermazioni alle quali si trova davanti, un carattere in grado di sopportare e controbattere ciò che considera inaccettabile. Ho fatto il ritratto del vero cristiano? Beh, non è un caso.