Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
L’intervista

Pedofilia, don Di Noto: «Bozza Onu pericolosa, norme troppo deboli»

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Il fondatore di Meter, intervistato dalla Nuova Bussola, esprime preoccupazione per la bozza di convenzione dell’Unodc che allenta le norme in materia di pedopornografia. Misure che fanno il gioco delle lobby pedofile.

Attualità 29_08_2024

La bozza della nuova convenzione delle Nazioni Unite contro i crimini informatici, che contiene anche misure sulla pedopornografia (vedi qui), non convince affatto chi la pedopornografia la combatte da decenni. Parliamo di don Fortunato Di Noto, fondatore di Meter, associazione impegnata dal 1989 a tutela dei bambini. La Nuova Bussola lo ha intervistato.

Don Di Noto, la bozza di convenzione dell’Unodc (Ufficio delle Nazioni Unite sulla droga e il crimine) prevede delle eccezioni di punibilità riguardo alla pedopornografia e che si riferiscono al materiale creato con l’intelligenza artificiale, e/o creato all’interno di una relazione consensuale e conservato per uso privato. Che ne pensa di queste eccezioni?
Noi di Meter siamo convinti che spesso coloro che sono seduti ai tavoli di lavoro, che dovrebbero garantire sempre e comunque i diritti inviolabili dei minori, probabilmente non conoscono concretamente il problema dell’abuso sui minori e della pedopornografia che ha raggiunto anche livelli di criminalità organizzata. Magari sono convinti che sia un problema legato solo al fatto che uno – senza prudenza – possa farsi una foto o un video in una relazione tra minori. Il problema principale è che il mercato criminale della pedopornografia approfitta anche di questo. La pedopornografia dovrebbe essere concretamente affrontata alla luce di elementi reali, come quelli che vengono, ahimè, raccolti ogni anno, come nel report di Meter che contiene dati documentati. Ricordo che noi inoltriamo le nostre segnalazioni alle varie forze dell’ordine, con un’ingentissima quantità di materiale pedopornografico, con bambini che vanno dai neonati a quelli in età prepubere: si tratta di pura pedofilia. Evidentemente la cosiddetta pornografia minorile esiste: è uno dei fenomeni più drammatici e, prima di pensare a convenzioni e trattati, bisogna parlare con le vittime. Solo ascoltando le vittime si comprende la gravità del problema.

A proposito di quanto è stato detto in sede Onu riguardo ad alcune legislazioni nazionali, che consenso ci può essere in un ragazzino o una ragazzina di 14 anni in una relazione con un adulto?
È questo il problema. L’età del consenso è il cuore delle rivendicazioni delle lobby pedofile. Basta andare in uno dei portali più importanti, visibili e accessibili, senza filtri, dove le lobby pedofile fanno di tutto per far passare questo concetto, cioè che i minori possano esprimere il consenso in maniera del tutto consapevole, in un’età anche minima, cioè anche a 8-10-12 anni, rispetto a una relazione affettiva e sessuale con un adulto. Non a caso gli adulti che sostengono questa idea si chiamano “adulti attratti da minori”. Perché i pedofili non si auto-criminalizzano. Le lobby pedofile vogliono far sì che tutti gli Stati del mondo si adeguino a un’età del consenso, fino poi a eliminare, un giorno, anche il requisito del consenso. Ma qui dovrebbero entrare in gioco il buonsenso, la psicologia, la pedagogia, una retta visione dell’uomo. Ora, le lobby pedofile fanno di tutto per far abbassare l’età del consenso e io credo che questa sia una via pericolosissima. Soprattutto non credo che gli Stati che hanno a cuore la tutela dei minori possano far passare questa idea.

Cosa ne pensa dell’idea di non punire la conservazione di materiale per «l’uso privato e consensuale delle persone coinvolte»?
Anche il possesso delle foto o dei video pedopornografici è una specie di droga, come dire: uno ha una perversione e per soddisfarla si prende la sua dose giornaliera di droga che conserva nel suo computer o cellulare. Così si dimentica che dietro quelle foto ci sono anche vittime, ci sono bambini, che già di per sé sono stati “ammazzati” psicologicamente, se non sono stati ammazzati anche fisicamente. Non è possibile tutto questo, si sta perdendo la ragione.

La delegata austriaca, che sostanzialmente rappresenta il pensiero delle nazioni occidentali che hanno votato a favore di questa bozza, sostiene che senza queste eccezioni bisognerebbe criminalizzare i minori per la produzione consensuale di immagini anche laddove la loro relazione fosse legale nei Paesi d’origine. Come si risponde a questa obiezione?
Io vorrei capire che significa “relazione consensuale”. Nessuno sta vietando ai minori di avere sentimenti d’amore. Qui stiamo parlando di qualcosa che va oltre. Mi dispiace che tutto il mondo occidentale abbia votato a favore di questa bozza, che implica il ribaltamento totale della dimensione della relazione, a livello antropologico, fisico, sentimentale. Qui è in gioco l’abc dell’uomo.

Uno dei delegati che ha obiettato rispetto alle eccezioni contenute nella bozza ha detto che si tratta di proteggere le vittime e non i criminali, i pedofili.
Noi dobbiamo sempre proteggere le vittime. I bambini, i minori devono essere protetti, non devono diventare vittime. Il centro Meter ha accolto migliaia di vittime. Allora, bisogna parlare con le vittime prima di fare delle “supposizioni” che mancano di buonsenso. Un bambino deve essere amato, protetto, accudito, accompagnato, sostenuto, educato: questi sono i principi fondamentali dell’umanità, che ora si vogliono cancellare. Non è possibile pensare che la pedopornografia sia un gioco, qualcosa che si può ridurre a qualche foto o video. Quando io sono andato in certe commissioni, anche parlamentari, in certi luoghi del potere dove si parlava di pedopornografia, non capivano neanche quello che gli raccontavo. E allora gli ho dovuto fare vedere certe immagini. Perché solo chi vede quello che accade nel mondo della pedopornografia può capire il grave dramma che i bambini subiscono.

Nel report pubblicato quest’anno, Meter ha sottolineato la novità dell’intelligenza artificiale in campo pedopornografico. Questa bozza di fatto la sottovaluta.
L’intelligenza artificiale favorisce il mercato della pedopornografia. È vero che qualcuno può pensare che sono immagini e video “manipolati”, ma comunque sono sempre sulla base di immagini e video reali. Noi abbiamo denunciato già molte foto e video di intelligenza artificiale e i server provider a cui abbiamo fatto le nostre segnalazioni hanno avuto il buonsenso di cancellare il materiale e di modificare la modalità d’accesso ai loro sistemi. Quindi, ci sono come due mondi paralleli: quelli che vogliono favorire, non so perché, una certa ideologia e quelli che la combattono. Allora credo che questa sia una battaglia da fare, mettendo al primo posto la difesa e la tutela dei nostri bambini, dei nostri minori.

In definitiva, anziché norme più rilassate come in questa bozza, servirebbero norme quantomeno più puntuali...
Non solo puntuali, io direi anche molto più pesanti. Non dobbiamo rilassarci nella difesa dei bambini, a dispetto di un’ideologia culturale, politica, che si sta diffondendo nel mondo, soprattutto nei Paesi occidentali.



L'ORRORE

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