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Pakistan

Passa al parlamento pachistano l’innalzamento dell’età femminile per il matrimonio da 16 a 18 anni

Nonostante il no dei partiti islamisti, il Pakistan ha portato a 18 anni l’età legale per il matrimonio delle donne nel tentativo di contrastare i matrimoni infantili e le loro conseguenze negative

Svipop 08_05_2019

Il senato del Pakistan il 4 maggio ha approvato a maggioranza schiacciante una modifica della legislazione in vigore in materia di matrimonio. Finora le donne si potevano sposare a partire dai 16 anni. Adesso l’età legale del matrimonio è stata portata a 18 anni, la maggiore età. Ci sono voluti anni per raggiungere questo risultato e i gruppi islamisti hanno continuato a fare resistenza sostenendo che l’innalzamento dell’età femminile per il matrimonio non è consono con la legge islamica e che il Consiglio degli Ulema non è stato preventivamente consultato. Il ministro per gli Affari del Parlamento, Ali Muhammad Khan, è intervenuto in aula dicendo che per quanto l’intento della legge sia nobile bisogna tener conto che il paese “è nato nel nome dell’Islam” e “la Costituzione ci vincola a emanare leggi conformi a quelle islamiche”. I matrimoni infantili sono frequenti in Pakistan, soprattutto nelle aree rurali nonostante che per legge i rapporti sessuali con donne di età inferiore a 16 anni siano considerati stupro e puniti severamente. Secondo l’Unicef il 21% delle donne pachistane si è sposata prima di compiere 18 anni e il 3% prima dei 15 anni.  I matrimoni infantili, spiega la rivista “Mondo e Missione”, hanno gravi conseguenze sulla condizione femminile rendendo più probabili abusi, forme di sfruttamento, omicidi d’onore e a causa del mancato prezzo della sposa. Inoltre comportano alta mortalità da parto, molto spesso mancanza di autonomia e di prospettive, forme di schiavitù, discriminazioni etniche e religiose. “Sarebbero un migliaio all’anno – si legge sulla rivista – le vittime, per i due terzi cristiane, di rapimento, conversione forzata all’islam e successivo matrimonio che – salvo non ci sia un’evidente costrizione o non risultino danni fisici – viene approvato dalle corti islamiche anche nei casi controversi (ad esempio per l’età della donna coinvolta), togliendo alla famiglia originaria della sposa ogni giurisdizione a favore di quella del marito".