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IL LIBRO

Papa Francesco ha sempre chiesto di pregare per lui

C’è un uomo che chiede continuamente preghiere, anche se sorride sempre. L’ho scoperto nella prefazione che Marco Respinti, nostra firma, ha introdotto al libro di Alejandro Bermúdez, la cui edizione italiana ha curato: Papa Francesco. Nostro fratello, nostro amico (Gribaudi)

Cultura 27_11_2014
Il libro

Stamattina sono entrato in chiesa perché avevo qualcosa da chiedere al Padreterno. Ma, mentre mi segnavo, ho visto una donna nera, di mezz’età, grassoccia e sgraziata. Veniva via dall’altare di sant’Antonio in lacrime. Immediatamente mi sono sentito vicino a questa sorella nella fede col cuore spezzato, e mi sono ritrovato del tutto naturalmente a chiedere al Padreterno che si occupasse di lei prima che di me, anche se la distanza tra me e lei non poteva essere, in tutti i sensi, più grande. Sono uscito convinto di essere  stato esaudito perché, se quel volto piangente aveva intenerito me, figurarsi se non aveva commosso Lui, che ha il cuore più grande del mio.

Ma c’è un altro che chiede continuamente preghiere, anche se sorride sempre. L’ho scoperto nella prefazione che Marco Respinti, nostra firma, ha introdotto al libro di Alejandro Bermúdez, la cui edizione italiana ha curato: Papa Francesco. Nostro fratello, nostro amico (Gribaudi). Scoperto? Sì, perché la tentazione degli intellettuali e degli scribi cattolici (dunque, anche mia) è quella di vedere nel Papa solo un capo. Certo, lo è, e lo stesso Cristo lo diceva agli Apostoli nell’Ultima Cena dopo aver lavato loro i piedi: «Voi mi chiamate Maestro e Signore, e dite bene, perché lo sono». Ma il Vicario di Cristo è un capo speciale, diverso da tutti gli altri. Sì, abbisogna di consigli e magari critiche, perché no, ma quel che gli serve davvero sono le preghiere. Nella vecchia messa c’era l’apposita esortazione: Oremus pro Pontifice nostro… e seguiva il nome. Oggi il compito è spalmato, ma non è meno impellente. Se c’è un uomo al mondo per cui è utile (a tutti) pregare è lui. Affinché lo Spirito Santo lo guidi- anzi, lo costringa- a prendere le decisioni giuste.

Bergoglio ha sempre chiesto preghiere a chiunque incontrasse, da prete, da vescovo, da cardinale e ora da papa. Lo ricorda Marco Respinti e si incontra nella ventina di interviste raccolte nel volume da Bermúdez, che è direttore dell’Aci Prensa, la più grande agenzia-stampa in lingua spagnola, della Catholic News Agency e dell’Aci Digital in portoghese. E’ anche commentatore all’Ewtn (il mitico network fondato da madre Mary Angelica), giornalista dello statunitense National Catholic Register, editorialista del settimanale Our Sunday Visitor e opinionista sul laicissimo New York Times. Le interviste coinvolgono persone che Bergoglio lo hanno conosciuto bene fin da quando era un semplice prete. So che molti di noi hanno in casa un intero scaffale di libri dedicati a papa Francesco e in libreria i titoli continuano ad accumularsi, tanto da far temere prima o poi –come per Padre Pio- la comparsa di un volume di ricette “francescane”. Ma scrutare l’uomo attraverso gli occhi di chi lo conosce da sempre non è inutile, così come riscoprire l’antica orazione: Oremus pro Pontifice nostro Francisco.  A cui si risponde: Dominus conservet eum et vivificet eum et non tradat eum in animam inimicorum ejus.

Papa Francesco. Nostro fratello, nostro amico. Interviste raccolte da Alejandro Bermúdez. Edizione italiana a cura e con prefazione di Marco Respinti (Gribaudi, pp. 160).