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TERAMO

Pannella è profeta in patria

Venerdì, nella "sua" Teramo, il leader radicale riceverà una Laurea honoris causa in Comunicazione per «le sue straordinarie innovazioni introdotte nel linguaggio politico e comunicativo». Grande comunicatore lo è senz'altro, peccato che sia a servizio della morte.

Cronaca 18_02_2015
Marco Pannella

C’è un appuntamento da segnare in rosso sull’agenda. Venerdì 20 febbraio, alle ore 10.30, nell'Aula Magna del Campus universitario di Coste Sant’Agostino, a Teramo, il Rettore dell’Università, Luciano D’Amico, conferirà la Laurea Honoris Causa in Comunicazione a Marco Pannella, per «le sue straordinarie innovazioni introdotte nel linguaggio politico e comunicativo».

La “laudatio” non è funeraria. Pannella, pur colpito da due tumori, come egli dichiara, uno al fegato e uno al polmone, è vivo e vegeto. La “testimonianza di elogio”, che celebra in pompa magna il leader radicale, sarà detta da Stefano Traini, Preside della Facoltà di Scienze Politiche, allievo di Umberto Eco. Prima della “lectio doctoralis” di Pannella, sono previsti gli interventi di Francesco Benigno, che insegna Metodologia della Ricerca Storica ed è direttore dell'Istituto Meridionale di Storia e Scienze Sociali; del braccio destro di Silvio Berlusconi, Gianni Letta, da sempre interlocutore privilegiato del leader radicale. Manca il Presidente della Repubblica, che peraltro ha già ricevuto Pannella, primo suo ospite politico al Quirinale.

L’artefice dell’evento è il Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, del PD, che già nell’agosto scorso, conferendo a Pannella il titolo di “Benemerito” della Regione, si sperticò in lodi. Dopo aver ricordato che «da giovane, impegnato nella Caritas di Don Giovanni, ascoltava Radio Radicale», il Presidente aggiunse che «in un periodo  della sua vita, Luigi Sturzo credo che abbia incrociato l’esperienza intransigente radicale, almeno per i temi che sollevò. Luigi Sturzo aveva un giornale che si chiamava ‘La Croce di Costantino’, a Caltagirone. Aveva questo sottotitolo: ‘questo giornale esce quando può’. Ecco, io vedo Pannella come la Croce di Costantino che esce come e quando può e svolge una grande funzione anche quando la malattia si vorrebbe impossessare di lui. In questo, Marco mi ha fatto pensare all’ultima stagione di vita di Giovanni Paolo II, quando, anche davanti alla malattia, non ha mollato, non mollava, anzi, anche lì c’era il veicolo di un insegnamento. (…)».  D’Alfonso concluse: «Il ‘grazie’ che ti voglio dire come Presidente della Regione è un ‘grazie’ che ti vuole dire anche il Rettore dell’Università di Teramo, Luciano D’Amico, il quale – accompagnato da me e dal Ministro Stefania Giannini – ha chiesto di poterti conferire la laurea in ragione dell’onore derivanti dalle battaglie civili che tu hai portato avanti. Tu sei un patrimonio della vita nazionale».

Gratitudine, onore, patrimonio della vita nazionale. È giusto che un Paese così cialtrone, ormai morto nella sua identità, renda un tributo a Pannella e riconosca le sue benemerenze. È sufficiente ricordarne una: l’affermazione di quella cultura omicidiaria, che produce ogni anno oltre 100mila aborti ufficiali (ottenuti attraverso il sostegno della legge 194/78); centinaia di migliaia di vittime della Norlevo (il pesticida del giorno dopo), della pillola dei 5 giorni dopo, della Ru486 e di altre forme di aborto chimico; 140mila abortiti con tecnica fivet (sostenuta e finanziata dalla legge 40/04); 16mila che dalla stessa legge vengono ogni anno congelati; 850mila per l’uso della spirale; 220mila con la pillola Ep.

Sono tante, d’altra parte, le coscienze di coloro che sono stati attraversati dalla storia radicale: un “fiume carsico” – come lo definisce Pannella – che ha impedito di contrapporsi a coloro che per “appartenenza”, ma soprattutto per “convinzione”, avrebbero dovuto farlo. Come i parlamentari cattolici, che di sicuro si staranno preparando alle barricate per impedire il rinnovo della convenzione tra lo Stato e Radio Radicale – dura dagli anni ’90 - che scade quest’anno: 10 milioni di euro all’anno per un servizio definito “d’interesse generale”. L’ultimo incasso di danaro pubblico – 20 milioni – lo decise il Governo Monti. Lo stesso Governo che ha iniziato a far decrescere i contributi per l’editoria: sono ora oltre 200 le testate non profit che rischiano di chiudere e che impegnano attualmente 3mila persone, tra giornalisti, grafici e poligrafici, a causa del taglio di 90 milioni di euro di contributi 2013 (dimezzati retroattivamente a bilanci già chiusi) e 2014.

Meglio Pannella dei piccoli quotidiani locali, delle riviste, dei periodici di comunità, dei settimanali cattolici, degli organi di informazione delle minoranze linguistiche, dei giornali nazionali di opinione. E poi, come farebbe il grande «innovatore nel linguaggio politico e comunicativo», senza quel denaro, a continuare a indottrinare e a diffondere la sua ideologia, che ha contribuito in maniera così determinante, negli ultimi cinquant’anni, a scristianizzare la nostra società?   

Lunga vita al leader radicale. Che si conservi ancora integro. Abbiamo fiducia nel fatto che Dio, nella Sua misericordia, gli conceda tutto il tempo possibile per convertirsi. E a noi, con lui. Stessa cosa vale per Emma Bonino, colpita anche lei da un tumore. Che la Santa Vergine l’accompagni nel percorso della sua malattia e la rende meritevole di ricevere la Grazia.