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L'APERITIVO

Paesi non più "cattolicissimi" e zavorre politiche

Il secolarismo avanza anche nei Paesi ormai ex "cattilicissimi", come Spagna, Irlanda, Polonia e Québec. Ma è un bene che la Chiesa non abbia più zavorre politiche

A TAVOLA 16_12_2010


Fino a mezzo secolo fa c’erano almeno quattro Paesi nel mondo considerati “cattolicissimi” nell’immaginario collettivo, e che lo erano anche nella realtà: Spagna, Irlanda, Québec (la provincia francofona del Canada) e Polonia. Sono passati pochi decenni e almeno tre di quei quattro Paesi si sono trasformati in bastioni del laicismo e pure dell’anticlericalismo, avanguardia della scristianizzazione. Il quarto, la Polonia, si sta comunque adeguando ai primi tre.

Tante persone si indignano, qualcuno si straccia le vesti e dice: non c’è più religione. Non appartenendo alla schiera degli apocalittici, se mi fermo a guardare alla storia, non posso non notare come in questi quattro Paesi la religione cattolica si sia intrecciata con il nazionalismo o comunque con l’identità nazionale e la politica. Nel caso irlandese, il cattolicesimo ha rappresentato l’elemento identitario comune da contrapporre alle pretese dei re d’Inghilterra. Nella Spagna che si era forgiata nei secoli della Reconquista, la religione ha finito per diventare anche una bandiera. Nella Polonia, stretta tra la Prussia luterana e la Russia ortodossa, il cattolicesimo ha rappresentato un elemento identitario, e lo stesso è accaduto in Québec, dove la religione è servita a mantenere il legame con le origini francesi.

Insomma, in tutti queste realtà ormai ex “cattolicissime” la religiosità e il nazionalismo, la religiosità e la politica erano intrecciati. Oggi avanza la scristianizzazione, ma possiamo vedere in ciò che accade anche un processo di purificazione: il cristianesimo, in questi Paesi, ora esiste in quanto fede e basta. Agli amici apocalittici vorrei far notare che tutte le volte che la Chiesa si è liberata della zavorra politica, ciò si è rivelato provvidenziale.

(testo raccolto dalla redazione e non rivisto dall’autore)