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lo scontro

Ordine di Malta, Becciu stoppa il "golpe" tedesco

Forte scontro sulla natura religiosa dell’Ordine di Malta a fronte di una sua laicizzazione: meno potere ai religiosi e di più alla corrente filo Onu capeggiata dal barone Boeslager. La governance tedesca ha tentato il Putsch spingendo per un Capitolo straordinario, ma contravvenendo ai regolamenti. La Santa sede, che nel 2017 era intervenuta a favore di Boeslager investito dalla vicenda dei condom, ha intuito le manovre della governance tedesca e le ha stoppate.
- LA LETTERA DEL PREFETTO 

Ecclesia 16_09_2020 English Español

«Invito a superare ogni sentimento di supremazia o di rivalsa». È condensato in queste parole scarne, ma dal peso inequivocabile, il monito che il Vaticano ha lanciato alla gestione attuale dell’Ordine di Malta. Un monito che ha il volto del cardinale Angelo Becciu. È lui infatti l’autore della missiva del luglio scorso con la quale il delegato speciale del Papa ha sostanzialmente stoppato le mire della corrente tedesca dell’Ordine, che stava procedendo senza il necessario rispetto degli statuti a dare corso alla successione dei vertici giovanniti dopo la morte del Gran Maestro fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto.

La missiva rimasta fino ad oggi segreta e circoscritta (LEGGI QUI) ad una cerchia ristretta di alti dignitari e di cui la Bussola è entrata in possesso, rivela come l’Ordine millenario sia sostanzialmente a un bivio: o rimane un ordine religioso fedele alle sue origini o perde la sua natura per divenire una sorta di “onlus” che – pur essendo ente primario di diritto internazionale – si allontanerebbe dalla sua vocazione sintetizzata nel motto “Tuitio fidei, Obsequium pauperum” ma soprattutto all’obbedienza verso la Chiesa.

Contrariamente alle letture che sono state date in questi ultimi tempi, per lo meno dal 2017, da quando il Papa costrinse alle dimissioni il Gran Maestro fra’ Matthew Festing per lo scontro con l’allora Gran Cancelliere Albrecht von Boeselager (in foto) sui contraccettivi distribuiti nei pacchetti di aiuti umanitari, quella in atto nel Sovrano Ordine di Malta non è una lotta intestina tra progressisti, rappresentati dalla compagine tedesca e i conservatori, in particolare nordamericani e italiani (che rappresentano circa i 2/3 dei membri dell’Ordine).

In realtà è in atto un forte scontro sulla natura religiosa dell’Ordine a fronte di una sua progressiva laicizzazione i cui segnali erano già emersi dopo la riforma della Carta e del Codice dell’Ordine (i due fondamentali testi legislativi dell’Ordine) operate nel 1997, per palesarne i frutti negli ultimi tempi. Un Ordine non più religioso pronto a finire al traino delle grandi agenzie mondiali sotto il controllo Onu, che a fronte di progetti specifici, chiedono di sposare un’agenda che non è in linea con la dottrina della Chiesa.

Paradossalmente però, mentre nel 2017 Papa Francesco era stato visto come un alleato del barone Boeslager nella defenestrazione di Festing e il ridimensionamento del cardinal Burke, oggi invece la Santa Sede e il Papa, di cui il cardinale Becciu è delegato fiduciario, appaiono determinati nel portare a termine un serio processo di riforma che ribadisca la natura religiosa dei cavalieri di San Giovanni risaldando la loro fedeltà alla Chiesa di Roma e senza mutarne le prerogative sovrane che sono sussidiarie allo svolgimento delle molteplici attività caritative.

Una centralità, quella dei cavalieri professi, religiosi a tutti gli effetti, che il cardinal Becciu, ha voluto ribadire anche il 3 settembre scorso a Scala in occasione della Messa in memoria del Beato Gerardo Sasso, fondatore dell’ordine dei Giovanniti, come sono chiamati i cavalieri di Malta: «I Professi, sono uniti a noi, affinché possiate testimoniare tra di voi la fraternità evangelica e portare nel mondo, mediante le vostre iniziative di bene e di solidarietà, l’amore di Dio e la salvezza di Cristo, diventando così icone della misericordia del Padre celeste». Eppure, a quella Messa i professi non erano stati neanche invitati, questo per far comprendere come lo scontro tra il ramo religioso e vertici alla guida oggi sotto il controllo di Boeslager, sia all’apice.

È in atto da molto tempo il tentativo della governance tedesca di isolare i professi il cui numero, sotto la guida del Gran Maestro Festing, è cresciuto in tutto il Mondo ed in particolare in Italia, Inghilterra, Stati Uniti e Canada, per restare invece al palo in Germania che ad oggi conta un solo professo sacerdote.

Dopo la prematura scomparsa del Gran Maestro Dalla Torre, per portare a compimento il progetto di controllo sull’Ordine, la governance tedesca ha tentato il più classico dei Putsch spingendo per la celebrazione del Capitolo straordinario ove approvare una riforma della Carta e del Codice preconfezionata e prima dell’elezione del nuovo Gran Maestro (o di un Luogotente di Gran Maestro) contravvenendo così a quanto prescritto dai regolamenti vigenti.

La Santa sede ha però intuito le manovre della governance tedesca e le ha stoppate.

La lettera scritta da Becciu è stata inviata a luglio scorso a fra' Ruy Gonçalo do Valle Peixoto de Villas Boas, Gran Commendatore divenuto dopo la morte di Dalla Torre, Luogotenente interinale e alla cui guida è temporaneamente affidato l’Ordine.

Nella missiva il cardinale prende atto della convocazione del Consiglio compìto di stato per l’elezione di un Gran maestro o di un Luogotenente e «della saggia decisione di posticipare l’indizione del Capitolo Straordinario a data da definirsi». Quanto alla bozza di riforma, il Delegato papale non si fa remore a dichiarare che «avrà bisogno dei suoi tempi» facendo presagire che si sia ancora lontani dalla stesura di un testo da sottoporre ai lavori del Capitolo Straordinario e che in ogni caso l’approvazione della riforma non potrà avvenire senza il rispetto di tutti i passaggi formali previsti dalla norme vigenti.

La scorsa settimana, presso l’Abbazia di Engelberg in Svizzera i presidenti delle associazioni nazionali dei cavalieri dell’Ordine hanno partecipato ad una convention per l’elezione dei 15 delegati per il Consiglio Compito di Stato che dovrebbe celebrarsi a Roma nel mese di novembre prossimo, sempre che le restrizione per l’emergenza sanitaria causata dal Covid permettano a tutti gli aventi diritto di parteciparvi. Alla riunione ha partecipato anche il gran cancelliere Boeslager che ha ribadito ai presenti la linea della governance dell’Ordine incentrata sulla secolarizzazione dell’Ordine e sulla sostanziale autonomia dello stesso dalla Santa Sede.

Tuttavia, la linea della governance tedesca non rappresenta il sentimento diffuso nella gran parte dei membri dell’Ordine di Malta del Mondo. Al cardinale Becciu spetta ora il delicato compito di ricomporre le differenti anime salvando il più antico ordine cavalleresco cristiano dalla secolarizzazione imposta dai vertici per tornaconto di potere. L’alleanza iniziale col Vaticano si è trasformata per Boeslager & co in un braccio di ferro.