Omosessualità, la chiamata all'azione del cardinale Müller
Il cardinale Gerhard Müller afferma che la radice degli abusi sessuali sta nella secolarizzazione, una forma di ateismo penetrato ovunque nella Chiesa.
«Che il cardinale McCarrick, insieme al suo clan e alla rete di omosessuali, attraverso un comportamento sullo stile della mafia abbia potuto provocare questo disastro nella Chiesa, è legato alla sottovalutazione della depravazione morale costituita dagli atti omosessuali tra adulti». Parole molto chiare, cpme al solito, quelle del cardinale Gerhard Müller, nell’intervista rilasciata a LifeSiteNews.
L’ex Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede contesta chiaramente l’interpretazione degli abusi sessuali come forma di clericalismo: «Una parte della crisi – ha detto Müller – è proprio quella di non voler vedere le vere cause, che quindi vengono coperte con frasi tratte dalla propaganda della lobby omosessuale». «La fornicazione con adolescenti e adulti - prosegue – è un peccato mortale che nessun potere di questo mondo può dichiarare moralmente neutro». E poi va avanti: «I preti hanno l’autorità di proclamare il Vangelo e di amministrare i Sacramenti della Grazia. Se qualcuno abusa del suo potere per raggiungere obiettivi egoistici, costui non è un clericale all’ennesima potenza, ma piuttosto è anti-clericale, perché nega Cristo che desidera lavorare nel mondo attraverso di lui. Gli abusi sessuali compiuti dai preti, allora, si potranno al massimo definire anti-clericali. Ma è ovvio – e per poterlo negare ci vuole qualcuno che vuole essere cieco – che i peccati contro il Sesto comandamento del Decalogo vengono da inclinazioni disordinate e perciò sono peccati di fornicazione che escludono la persona dal Regno di Dio; almeno fino a quando la persona non si penta e faccia penitenza e fino a quando non c’è il fermo proponimento di evitare tale peccato in futuro. Questo tentativo di offuscare le cose è un cattivo segno del processo di secolarizzazione in atto nella Chiesa: uno pensa come il mondo, ma non come Dio vuole».
E nel caso qualcuno non abbia ancora capito, il cardinale Müller è ancora più chiaro: «Sottolineo ancora e ancora che la condotta omosessuale del clero non può essere tollerata in alcun caso; e che la morale sessuale della Chiesa non può essere relativizzata con la giustificazione dell’accettazione nel mondo dell’omosessualità».
Parole che non avrebbero bisogno di alcun commento tanto sono chiare, ma non si può fare a meno di notare come le parole dell’ex Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede contestino apertamente la narrazione ufficiale che la Santa Sede offre del problema degli abusi sessuali. E non ha paura di parlare di “ateismo” penetrato nei vertici della Chiesa: «L’origine di tutta questa crisi sta nella secolarizzazione della Chiesa e nella riduzione del prete al ruolo di un funzionario. Ultimamente è l’ateismo che si è diffuso all’interno della Chiesa. Seguendo lo spirito del male, la Rivelazione che riguarda fede e morale è stata adattata a un mondo senza Dio così che non interferisca più con una vita fondata sulle proprie passioni e necessità. Solo il 5% dei sacerdoti che hanno commesso abusi sono stati giudicati patologicamente pedofili, mentre la grande massa di abusatori hanno liberamente calpestato il Sesto Comandamento con la loro immoralità e perciò hanno sfidato, in modo blasfemo, la santa volontà di Dio».
Da notare la sintonia del cardinale Müller con il papa Benedetto XVI che, proprio nella Lettera ai fedeli irlandesi del 19 marzo 2010, aveva indicato nella secolarizzazione la causa originale della crisi degli abusi sessuali.
Le parole del cardinale Müller sono un invito a tutti i cattolici – vescovi, sacerdoti, laici – ad assumersi la responsabilità di fronte a quanto sta accadendo, cominciando dal non chiudere gli occhi davanti alla realtà di una legittimazione dell’omosessualità spacciata per tolleranza zero contro la pedofilia.
https://lanuovabq.it/it/omosessualita-la-chiamata-allazione-del-cardinale-mueller