Obbligo vaccinale: le pressioni di Cupich al centro di bioetica
Il National Catholic Bioethics Center (NCBC) degli USA ha pubblicato una dichiarazione in cui sollecita rispetto per le persone che non desiderano ricevere un vaccino (mai obbligatorio) contro il coronavirus per motivi di coscienza. Il Cardinale Cupich aveva fatto pressioni enormi chiedendo una dichiarazione favorevole alla obbligatorietà e alle politiche Democratiche.
Il National Catholic Bioethics Center (NCBC) degli USA, ovvero il centro di bioetica cattolica nazionale, martedì ha pubblicato una dichiarazione in cui sollecita rispetto per le persone che non desiderano ricevere un vaccino (mai obbligatorio) contro il coronavirus per motivi di coscienza. Il Cardinale Cupich aveva fatto pressioni enormi chiedendo una dichiarazione favorevole alla obbligatorietà e alle politiche Democratiche.
La missione del Centro Nazionale Cattolico di Bioetica, nato nel 1972, è quella di fornire educazione, guida e risorse alla Chiesa e alla società per sostenere la dignità della persona umana nell'assistenza sanitaria e nella ricerca biomedica, condividendo così il ministero di Gesù Cristo e della sua Chiesa. Nessun cedimento verso un relativismo dottrinale sull’uso di vaccini prodotti attraverso l’uso, diretto ed indiretto di embrioni umani, piuttosto la coerente richiesta di rispettare la fede e la coscienza dei fedeli.
Nella sua dichiarazione, il NCBC ha riconosciuto che anche nelle “decisioni complesse e impegnative che tutte le istituzioni devono prendere non solo per il bene delle persone che servono, ma anche per il bene dei loro dipendenti" è indispensabile “rispettare i giudizi di coscienza e le credenze religiose di questi dipendenti”. Perciò, le politiche di vaccinazione obbligatoria hanno bisogno di "accomodamenti appropriati per motivi medici o religiosi".
Molte persone sono legittimamente caute con i nuovi vaccini, mentre altri sono moralmente diffidenti sui legami dubbi di vari vaccini con le sperimentazioni fatte su feti e tessuti di bimbi abortiti. Con il termine ‘accomodamento’, si deve intendere la flessibilità che le autorità pubbliche dovrebbero avere nell’applicare le norme statali e federali, sempre e comunque rispettando il diritto alla libertà di coscienza dei cittadini fedeli cattolici.
La dichiarazione del National Catholic Bioethics Center è stata diffusa a pochi giorni dalla denuncia delle pressioni ricevute da parte del cardinale di Chicago Blase Cupich che avrebbe insistentemente chiesto a scienziati e bioeticisti che ne fanno parte di sostenere senza indugio le politiche democratiche sulla vaccinazione obbligatoria nel paese. L’Agenzia stampa Catholic News Agency (CNA) lo scorso 11 agosto aveva riferito delle “enormi pressioni” fatte dal cardinale Cupich a NCBC per ritrattare il sostegno all'obiezione di coscienza a ricevere un vaccino contro il coronavirus.
Secondo un membro del consiglio di amministrazione della NCBC, si diceva nell’articolo, il cardinale progressista si è "speso molto" verso i membri del consiglio, sia vescovi che laici, esortandoli a sostenere l’obbligatorietà per i fedeli cattolici del vaccino. La NCBC aveva già più volte preso una posizione conforme alla dottrina cattolica e alla Congregazione della Dottrina della Fede.
Lo aveva fatto in una dichiarazione del 2 luglio in cui diceva di non approvare “l'immunizzazione obbligatoria COVID-19" con nessuno dei tre vaccini approvati (Pfizer, Johnson e Moderna), citando una nota del dicembre 2020 della Congregazione per la Dottrina della Fede che diceva, tra l’altro, che "la ragione pratica rende evidente che la vaccinazione non è, di regola, un obbligo morale e che, pertanto, deve essere volontaria".
Lo aveva ripetuto anche il 21 luglio: “La vaccinazione non è moralmente obbligatoria per principio e quindi deve essere volontaria; esiste un dovere morale generale di rifiutare l'uso di prodotti medici, compresi alcuni vaccini, che sono prodotti utilizzando linee di cellule umane derivate da aborti diretti”. La guida più autorevole della Chiesa cattolica emessa su questo argomento proviene dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) e sottolinea che gli individui devono discernere se essere vaccinati o meno in coscienza e senza coercizione. In tutti i documenti e le dichiarazioni del NCBC si ribadisce la richiesta di “esenzioni trasparenti e facilmente accessibili per ragioni mediche, religiose e di coscienza”, ogni qualvolta le autorità pubbliche decidano per l’obbligo vaccinale di tutti i cittadini.
Viste alla luce della tradizione cattolica, ribadita anche dalla recente dichiarazione vaticana, le “enormi pressioni” di cui si è reso colpevole il cardinale Blase Cupich dimostrano che la sua appartenenza politica (al Partito Democratico) è ben superiore agli insegnamenti cattolici in materia di morale e bioetica.
Le persone che si oppongono all’obbligo vaccinale, lo stanno facendo a partire da un dovere morale cattolico molto solido e dovrebbero ottenere il sostegno della Chiesa. Rattrista, invece, che il Santo Padre Francesco non abbia colto l’occasione nel suo videomessaggio di mercoledì di ribadirlo. E sconcerta che i suggeritori di Papa Francesco non abbiano lo informato che l’Ad Council, al quale si è concesso il video messaggio, sia in realtà una compagnia storicamente dedita alla promozione di ideologia LGBTI e diritti per le coppie gay e lesbiche. Non si poteva inviarlo a tutte le Diocesi con preghiera di trasmetterlo, dopo averlo integrato opportunamente? In Vaticano si è scelta un’altra strada perché, come diceva Marshall McLuhan, la “scelta del mezzo (e del produttore) è il messaggio”.