Nulla siamo e possiamo senza Dio
Rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli (Lc 10, 20)
In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono». (Lc 10, 17-24)
Gesù corregge i discepoli, gioiosamente stupiti dalla capacità di operare miracoli che ha accompagnato la loro missione evangelizzatrice. In realtà a spronare i discepoli deve essere esclusivamente l'interesse di compiere la volontà di Dio, attraverso la missione loro affidata. Essi non devono quindi gioire per i prodigi che Dio ha concesso loro di operare per appoggiare l’annuncio, bensì per aver annunciato bene la volontà di Dio agli altri uomini. Sforziamoci quindi di non gioire troppo o di non scoraggiarci troppo per i frutti del nostro annuncio cristiano, ricordandoci sempre che nulla siamo e possiamo senza Dio.