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19 dicembre

Novena letteraria: la Notte Santa

Prosegue il nostro ciclo di letture verso il Natale con una poesia di Guido Gozzano, scelta e letta da Tommaso Scandroglio.

Cultura 19_12_2024
Foto Francesco Ammendola/Ufficio Stampa Quirinale/LaPresse

Nel quarto giorno della nostra "novena letteraria" passiamo dalla prosa alla poesia con La Notte Santa di Guido Gozzano, scelta e letta da Tommaso Scandroglio:

- Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!
Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.
Presso quell'osteria potremo riposare,
ché troppo stanco sono e troppo stanca sei.

Il campanile scocca
lentamente le sei.

- Avete un po' di posto, o voi del Caval Grigio?
Un po' di posto per me e per Giuseppe?
- Signori, ce ne duole: è notte di prodigio;
son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe

Il campanile scocca
lentamente le sette.

- Oste del Moro, avete un rifugio per noi?
Mia moglie più non regge ed io son così rotto!
- Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi:
Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto.

Il campanile scocca
lentamente le otto.

- O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno
avete per dormire? Non ci mandate altrove!
- S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pieno
d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove.

Il campanile scocca
lentamente le nove.

- Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella!
Pensate in quale stato e quanta strada feci!
- Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella.
Son negromanti, magi persiani, egizi, greci...

Il campanile scocca
lentamente le dieci.

- Oste di Cesarea... - Un vecchio falegname?
Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente?
L'albergo è tutto pieno di cavalieri e dame
non amo la miscela dell'alta e bassa gente.

Il campanile scocca
le undici lentamente.

La neve! - ecco una stalla! - Avrà posto per due?
- Che freddo! - Siamo a sosta - Ma quanta neve, quanta!
Un po' ci scalderanno quell'asino e quel bue...
Maria già trascolora, divinamente affranta...

Il campanile scocca
La Mezzanotte Santa.

È nato!
Alleluja! Alleluja!

È nato il Sovrano Bambino.
La notte, che già fu sì buia,
risplende d'un astro divino.
Orsù, cornamuse, più gaje
suonate; squillate, campane!
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane!

Non sete, non molli tappeti,
ma, come nei libri hanno detto
da quattro mill'anni i Profeti,
un poco di paglia ha per letto.
Per quattro mill'anni s'attese
quest'ora su tutte le ore.
È nato! È nato il Signore!
È nato nel nostro paese!
Risplende d'un astro divino
La notte che già fu sì buia.
È nato il Sovrano Bambino.

È nato!
Alleluja! Alleluja!

Le puntate precedenti:
- 16 dicembre: Andrea Zambrano legge Giovannino Guareschi
-17 dicembre: Luisella Scrosati legge Sant'Agostino
- 18 dicembre: Lorenza Formicola legge Giacomo Biffi



16 dicembre

Pagine natalizie, una "novena" di letture con la Bussola

Un brano al giorno di letteratura o spiritualità, scelto e letto da alcuni dei nostri autori che da oggi al 24 dicembre vi accompagneranno... fino a Betlemme. Perché la frenesia lasci spazio all'attesa del Mistero di Dio che si fa Bambino.

18 dicembre

Novena letteraria: la verità natalizia in un mondo atterrito

18_12_2024

Prosegue il nostro ciclo di letture verso il Natale con un'omelia del cardinale Giacomo Biffi, scelta e letta da Lorenza Formicola.

17 dicembre

Novena letteraria di Natale con la Bussola: Sant’Agostino

17_12_2024

Con il discorso sul Natale del santo vescovo di Ippona, letto da Luisella Scrosati, prosegue il ciclo di letture in preparazione alla Nascita di Cristo.