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OCCHIO ALLA TV

Non sono solo canzonette

Facile proporre un talent show dedicato ad aspiranti star della musica pop o rock, più difficile ottenere l’attenzione del pubblico se si tratta di musica impegnata. Pupo e gli autori di “Mettiamoci all’Opera” ci sono riusciti, con due puntate su Rai1 (mercoledì, ore 21.10).

Occhio alla Tv 05_01_2012
Facile proporre un talent show dedicato ad aspiranti star della musica pop o rock, più difficile ottenere l’attenzione del pubblico se si tratta di musica impegnata. Pupo e gli autori di “Mettiamoci all’Opera” ci sono riusciti, con due puntate su Rai1 (mercoledì, ore 21.10) che hanno decretato altrettanti vincitori, dopo una serrata gara in cui i concorrenti hanno dovuto dimostrare le loro qualità canore. Affidato lo scorso anno a Fabrizio Frizzi, quest’anno il programma è stato riproposto con un nuovo conduttore e il pubblico ha confermato la risposta positiva.

Certo, non si poteva
realizzare una trasmissione interamente operistica per non rischiare di annoiare gli spettatori e per questo i concorrenti sono stati chiamati a interpretare non soltanto brani di lirica (doppia prova) ma anche colonne sonore e musica leggera. Resta però un livello artistico e di performance ben superiore a quello che, per esempio, è lo standard medio di “X Factor”, in cui spesso la scenografia conta più della bravura.

Punto debole di “Mettiamoci all’Opera” la giuria, composta da Enzo Miccio, wedding planner e presunto maestro di stile piuttosto antipatico, Enzo De Caro, attore napoletano appassionato melomane, e Chiara Taigi, professione soprano, unica vera esperta nel campo e, quindi, unica giurata autorizzata a esprimere giudizi con cognizione di causa. Il meccanismo del gioco, l’agonismo e la posta in palio (un contratto di lavoro con la Fondazione Pavarotti) sono serviti a dare un po’ di pepe a una proposta che – se ha avvicinato almeno un po’ gli spettatori al bel canto – è stata una scelta positiva.