Noi nonni in quarantena, chi ci aiuta a usare il PC?
Costretti a casa dal Coronavirus, molti di noi anziani scontiamo l’“analfabetismo” informatico. Perché il Governo non ha sollecitato la Rai a predisporre dei corsi tv per gli analfabeti del computer e della ginnastica? Online qualcosa c’è, ma non è di semplice utilizzo. Chi ci aiuta?
“Non c’è posto per i vecchi nel mondo delle app”, scrive sulla Nuova Bussola Rino Cammilleri. Leggo la sua divertente esperienza mentre sto per scrivere anch’io qualcosa che attiene alla stessa inquietudine, alle stesse difficoltà, al disagio crescente nel quale ci stiamo dibattendo noi anziani; nell’epoca del Coronavirus che ci obbliga a stare a casa e che, sì proprio, ci trova impreparati, e parecchi decisamente “analfabeti”.
Non da oggi, beninteso. Ho cercato incessantemente per mesi, di recente, e allora non presagivo affatto di trovarmi nelle grandi difficoltà odierne, di andare a scuola per apprendere un utilizzo più ampio del mio computer, frutto di una migliore conoscenza della sua tecnologia, dei suoi simboli, dei suoi mille segreti. Nella cittadina in cui vivo (di oltre 6.000 residenti e privilegiato centro balneare che ne ospita d’estate da 30.000 a 50.000) mi sono rivolto invano a chi lavora nel mondo virtuale, vende computer, offre assistenza a coloro che ne hanno necessità, perché mi indicassero chi poteva farmi da maestro. Nessuno mi ha saputo indicarne uno, e neanche un sito: non ho ricevuto nessun aiuto nella ricerca. Bravi tutti a vendere!
Anni fa mi era stata offerta l’iscrizione a un corso organizzato in una parrocchia del capoluogo del mio comune, ma distante 16 chilometri, che esigeva spostamenti in automobile ogni volta per 32, e un impegno di circa tre ore per un’ora di lezione. Non ne ho profittato, sperando in una migliore opportunità in loco che non si è mai presentata.
Oggi mi chiedo perché questo Governo e i suoi esperti - nel momento in cui giustamente, per la nostra salute, ci han chiesto e ci ripetono di non uscire tassativamente da casa - non si sono ricordati di sollecitare la Rai, ente di pubblico servizio, a predisporre dei corsi televisivi di insegnamento per gli analfabeti del computer; e non solo. Ma anche di lingua inglese, di dieta alimentare e soprattutto di ginnastica da camera. Quanto tempo perduto! Io ho dovuto chiedere istruzioni a un mio nipote, appassionato medico fisiatra, per non scoprirmi fuori uso le ginocchia a causa di mancato esercizio. E mi ha spiegato al telefono come esercitarmi tutti i giorni - più la mattina, meno il pomeriggio - a sedermi e alzarmi subito da una sedia, appena sfiorato il cuscino, una trentina di volte la mattina nell’arco di un’ora; e due volte il pomeriggio, ripetendo ogni volta lo stesso esercizio per dieci volte. Naturalmente mi ha ricordato di salire e scendere le scale di casa.
Ad onor del vero, nessuna rete televisiva si è organizzata, in questo tempo di costrizione in casa, a produrre speciali programmi di rilevanza sanitaria o culturale, aggiungo anche sociale. Sull’esempio dell’indimenticato Non è mai troppo tardi. Soltanto l’emittente della Conferenza Episcopale Italiana, TV 2000, con tempestività ammirevole, ha potenziato le programmazioni religiose: da mattina alle 7, per la trasmissione in diretta della Messa del Papa nella cappella di Santa Marta e alle 19 dal santuario romano del Divino Amore; poi durante il giorno e fino a sera per la recita dell’Angelus, della Coroncina della Divina Misericordia, e del Santo Rosario da parecchi famosi santuari: non solo da Lourdes e da Pompei, ma persino dalla Basilica Vaticana grazie alla disponibilità coinvolgente del cardinale Angelo Comastri. Non dimenticando le speciali celebrazioni di preghiera per la fine della pandemia, il suffragio per le vittime, la guarigione dei sofferenti nei santuari di Brescia, Loreto e Pompei.
Naturalmente prima di scrivere queste righe mi sono premurato di compiere una ricerca attraverso Rai Play nei programmi televisivi di Rai Scuola. E ho scoperto che vengono effettuate delle lezioni di informatica. Ma ho trovato difficoltà a scoprirle, e non sono riuscito a collegarmi con esse. Nemmeno ho trovato indicazioni sugli orari delle lezioni quotidiane delle numerose materie insegnate, per poterle seguire sul canale 146 (Rai Scuola) del digitale terrestre. Le procedure di collegamento non solo con il sito Amazon, ben descritto dal collega Cammilleri per l’acquisto del caricatore della batteria della sua auto, ma anche con altri siti, non esclusi quelli dei servizi Rai, a motivo della richiesta registrazione e necessaria password (occorre ora disporre di una rubrica di tutte le password!), non sono per nulla di facile esecuzione. Mi è stato detto che queste formalità ubbidiscono a serie esigenze, non sono un capriccio.
Solo che il tempo richiesto è tanto, soprattutto per chi è ignorante! E il paradosso emerge dalla constatazione dei prodigi della tecnica, che avanza rapidamente e che esigerebbe non solo l’alfabetizzazione dei fruitori, ma frequenti aggiornamenti per tenersi al passo. E, altri paradossi: nel momento in cui l’estensione della banda larga tarda paurosamente ad essere compiuta dalle compagnie, specialmente da quelle telefoniche, che però tengono alte le tariffe; e nel tempo in cui il Governo sollecita l’utilizzo dei mezzi telematici, come se tutti ne conoscessero l’uso. Senza che si preoccupi minimamente della popolazione adulta, cioè milioni di persone, pensionati compresi, che pagano le tasse! I giovani - ce ne rendiamo conto, eccome! - sono invece bravissimi, ma fuori causa. Non riescono ad essere maestri dei nonni!