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L'ATTO SOLENNE DI PAPA FRANCESCO

«Noi consacriamo la Russia»: quelle parole che rispettano le indicazioni

Il legame tra Fatima, Roma e Russia risale ad allora e ieri si è manifestato di nuovo con l'Atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria presieduto nella Basilica di San Pietro da Papa Francesco. Un evento storico in occasione della solennità dell'Annunciazione che ha visto la partecipazione di migliaia di persone, 3500 secondo le prime stime. 

Ecclesia 26_03_2022

L'ultima apparizione ai tre pastorelli della "donna vestita di bianco con in mano un rosario" avvenne il 13 ottobre 1917, circa due mesi dopo la Lettera ai Capi dei popoli belligeranti di Benedetto XV contro "l'inutile strage" e pochi giorni dopo l'inizio della Rivoluzione bolscevica. Il legame tra Fatima, Roma e Russia risale ad allora e ieri si è manifestato di nuovo con l'Atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria presieduto nella Basilica di San Pietro da Papa Francesco. Un evento storico in occasione della solennità dell'Annunciazione che ha visto la partecipazione di migliaia di persone, 3500 secondo le prime stime. 

"Non si tratta di una formula magica, ma di un atto spirituale", ha spiegato Bergoglio, definendolo "il gesto del pieno affidamento dei figli che, nella tribolazione di questa guerra crudele e insensata che minaccia il mondo, ricorrono alla Madre come i bambini, quando sono spaventati, vanno a cercare protezione”. 

Un’immagine che rievoca il libro biblico dell’Apocalisse con la “Donna vestita di sole” che lotta contro il drago rosso per impedire che il bambino appena partorito venga divorato. E d’altra parte, quando si parla delle apparizioni della Vergine ai tre pastorelli portoghesi è difficile non pensare automaticamente al cosiddetto “miracolo del sole” del 13 ottobre 1917. 

Per la consacrazione, Papa Francesco ha rispettato le indicazioni della Madonna a suor Lúcia dos Santos: “In unione con i Vescovi e i fedeli del mondo - ha detto il Santo Padre - desidero solennemente portare al Cuore immacolato di Maria tutto ciò che stiamo vivendo; rinnovare a lei la consacrazione della Chiesa e dell’umanità intera e consacrare a lei, in modo particolare, il popolo ucraino e il popolo russo, che con affetto filiale la venerano come Madre”. A lui, dal monastero Mater Ecclesiae in Vaticano, si è unito in forma privata anche il Papa Emerito, Benedetto XVI. Mentre simultaneamente con la Basilica di San Pietro, nella Cappella delle Apparizioni del santuario di Fatima l’atto liturgico è stato celebrato dal cardinale elemosiniere Konrad Krajewski, reduce dal viaggio in Ucraina. 

A Roma il pontefice ha giustamente usato il verbo “rinnovare” dal momento che l’atto solenne richiesto dalla Vergine tramite suor Lucia è già stato celebrato più volte dai Papi del Novecento e a una precisa domanda dell’allora monsignor Tarcisio Bertone rivoltale nel corso di un incontro il 17 novembre 2001 la stessa veggente aveva confermato che “la consacrazione desiderata da Nostra Signora è stata fatta nel 1984, ed è stata accetta al Cielo". 

Papa Francesco si è appellato a Fatima per ricordare al mondo che abbiamo bisogno di pace: il “sì” di Maria all’Angelo “non è un’accettazione passiva o rassegnata - ha detto nella sua omelia di ieri - ma il desiderio vivo di aderire a Dio, che ha progetti di pace e non di sventura”. L’accettazione della volontà del Signore “è la partecipazione più stretta al suo piano di pace per il mondo”, ha detto il Papa, spiegando che “ci consacriamo a Maria per entrare in questo piano, per metterci a piena disposizione dei progetti di Dio”.

Da sempre il Santo Padre attribuisce un particolare significato di pace alle apparizioni portoghesi: lo aveva già dimostrato nel corso della sua visita nel 2017, quando volle insistere con i giornalisti nel volo di ritorno sul fatto che il messaggio profetico di pace a Fatima continuasse ad essere più attuale che mai. Bergoglio ha pronunciato una preghiera d’implorazione a Maria di fronte alla statua della Madonna di Fatima, una copia di quella presente nel santuario portoghese e nella cui corona San Giovanni Paolo II fece incastonare il proiettile che lo ferì il 13 maggio 1981 in segno di gratitudine per aver avuta salva la vita. 

L'atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria di Russia e Ucraina presieduto durante la celebrazione della Penitenza arriva il giorno dopo il discorso pronunciato in Vaticano ai partecipanti di un incontro promosso dal Centro Femminile Italiano e durante il quale – mentre i leader dell’Alleanza atlantica riuniti a Bruxelles hanno deciso di inviare più armi in Ucraina – Francesco ha preso una posizione difficilmente equivocabile a favore di una soluzione pacifica, dicendo a braccio che "la vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari, ma un'altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo, non facendo vedere i denti”.