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Oregon

No proLGBT? Non puoi adottare

In Oregon se vuoi adottare un bambino devi sostenere il credo LGBT. Una donna si oppone e i giudici le danno ragione: lo Stato limita la libertà personale.

Gender Watch 29_07_2025

Siamo nell’Oregon e questa è la storia di Jessica Bates, una vedova e madre di cinque figli che vuole adottare un minore (in Oregon è permesso adottare non solo alle coppie). Lo Stato però prevede che il candidato adottante sia favorevole al transessualismo e all’omosessualità, così che se il minore volesse “cambiare” sesso o fosse gay il genitore adottante non si opporrebbe.

Non è il caso della signora Bates la quale si è vista rigettare la richiesta di adozione proprio perché critica verso la transessualità e l’omosessualità a motivo del suo credo cristiano. La Bates ha fatto ricorso al tribunale e il tribunale le ha dato ragione.

Scrivono i giudici in una sentenza depositata settimana scorsa: «il governo non può insistere affinchè noi aderiamo ad orientamenti incoraggiati dallo Stato, siano essi di natura religiosa o politica. [La normativa dell’Oregon] limita e restringe chiaramente la libertà di parola. […] [Lo Stato] limita determinate opinioni dei genitori adottivi sul tema dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere, esigendo di conformarsi alla prospettiva dello Stato su queste questioni che sono assai dibattute nella nostra società. […] I richiedenti che desiderano adottare bambini tramite il sistema di affidamento devono aderire alla prospettiva dello Stato sulla sessualità e sull'identità di genere sebbene siano concetti in evoluzione, omettendo opinioni contrarie […]. Non c’è dubbio che si tratti di violazioni.

La politica dell'Oregon nel suo complesso è palesemente in contrasto con le concezioni più tradizionali sulla sessualità e sul genere. E queste concezioni più tradizionali sono spesso condivise da persone con convinzioni religiose».