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Stato di polizia

No al «cambio» di sesso della figlia. Va in carcere.

Un padre si oppone al «cambio» di sesso della figlia 14enne. Ne parla con i media e potrebbe finire in galera per 10 giorni. Ad aprile dovrà pure affrontare un processo: potrebbe rischiare fino a 5 anni di carcere.

Gender Watch 15_03_2021

Il canadese Rob Hoogland ha deciso di non firmare il consenso informato per sottoporre sua figlia 14enne al trattamento per il «cambio» di sesso che prevede, tra le altre procedure, anche la somministrazione di bloccanti della pubertà.

Il giudice ha stabilito che il padre non possa discutere pubblicamente di questa vicenda, né possa rivolgersi a lei o a chiunque altro parlando di lei con il suo nome femminile. Dovrà usare il nome Quinn oppure i pronomi maschili.

Rob non ha obbedito e il 16 marzo dovrà affrontare un primo processo che potrebbe portarlo in carcere per 10 giorni e ad aprile un secondo processo, per una imputazione più grave sempre riguardante il divieto di esprimersi in pubblico: la condanna in questo caso potrebbe arrivare fino a 5 anni di detenzione.

La repressione dell’ideologia gender arriva a cancellare la libertà di educazione e di parola.