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America Centrale

Nel 2017 in America Centrale i profughi sono aumentati del 60%

Bande criminali e gruppi armati imperversano nelle città dell’America Centrale costringendo un numero crescente di persone a fuggire per sottrarsi alle violenze

 

Migrazioni 18_06_2018

 

Secondo l’Alto commissariato Onu per i rifugiati, Acnur, nel 2017 in America Centrale i profughi sono aumentati del 60% rispetto all’anno precedente. L’intensificarsi di persecuzioni e violenze da parte di gruppi armati e bande criminali, in particolare in Guatemala, Honduras ed El Salvador, ha messo in fuga più di 290.000 persone. Città come Tegucigalpa e San Pedro Sula, in Honduras, sono considerate tra gli insediamenti urbani più pericolosi del mondo. Lo confermano l’alto tasso di omicidi, abusi, violenze sessuali, estorsioni e l’arruolamento forzato di bambini da parte di bande criminali. Quest’ultimo fenomeno ha contribuito al sensibile aumento dei minori tra gli sfollati.  Rispetto al 2011 gli sfollati sono cresciuti di 16 volte. È salito anche il numero dei profughi che chiedono asilo in altri paesi: 130.500 mentre tra il 2011 e il 2016 erano stati in tutto 350.000. Molti centrafricani cercano di espatriare illegalmente, diretti soprattutto in Messico e negli Stati Uniti, ma anche in altri stati come Panama e il Costa Rica. Per riuscirci ricorrono a organizzazioni di trafficanti di uomini e questo – spiega Aikaterini Kitidi, portavoce dell’Acnur – li espone a violenze, rapine, abusi sessuali e varie forme di sfruttamento. Per far fronte alla situazione l’Acnur ha chiesto maggiori finanziamenti alla comunità internazionale. Servirebbero 36 milioni di dollari, ma dall’inizio del 2018 ne sono stati raccolti soltanto quattro.