Natale in Mongolia, dove tutto è missione
Una testimonianza (e una predica "muta" sull'Eucaristia) dalla piccola comunità cattolica di Ulan Bator.
È apparso ieri su Catholic Herald il resoconto-testimonianza del viaggio compiuto a Natale da John Allen Jr con sua moglie Elise nella minuscola comunità cattolica della Mongolia, guidata dal più giovane membro del collegio cardinalizio, il 49enne Giorgio Marengo.
Una comunità con 1.450 fedeli e 25 sacerdoti, più il cardinale, dove quasi tutto è missione, «perché lì le persone non sono cresciute nella cultura cristiana e tutto è un viaggio verso l'ignoto»; dove tre soli battesimi (amministrati durante la vigilia di Natale) costituiscono un aumento percentuale significativo dello 0,2% e la Chiesa è impegnata nelle sfide più essenziali della missione: evangelizzare e battezzare. In Mongolia Fiducia supplicans sembra non pervenuta: «abbiamo preso un caffè con Marengo», scrive Allen, e «nessuno in Mongolia gli aveva chiesto informazioni o, del resto, sembrava nemmeno consapevole della sua esistenza [della Dichiarazione]». Non perché in Mongolia siano assenti le questioni arcobaleno, ma perché «quando stai ancora cercando di spiegare la differenza tra una benedizione con un'immagine della Sacra Famiglia e la magia praticata dagli sciamani indigeni, ad esempio, discutere i dettagli su chi può ottenere tali benedizioni non appare una priorità di fondo».
Una predica sull'Eucaristia senza parole: è quella avvenuta accidentalmente durante la Messa del 31 dicembre in cattedrale. Durante la comunione, qualcuno ha fatto cadere involontariamente una particola, e «a quel punto Marengo è caduto in ginocchio e ha cominciato a raccogliere con cura le briciole dell'Ostia consacrata e ad avvicinarle alle labbra. La cosa è andata avanti per alcuni istanti, con grande serietà», fino all'arrivo di un'anziana suora, subentrata al cardinale perché questi potesse tornare a distribuire la comunione, e poi di «un chierichetto con un purificatoio» per recuperare gli ultimi resti dell'Ostia, in modo da evitare che qualcuno li calpestasse.
Last but not least, in terra di missione «i locali tendono ad avvicinarsi alla fede non con il disprezzo stanco del mondo», soprattutto occidentale, ma «con genuina curiosità e persino entusiasmo».