Nasce la Giornata mondiale contro l’aborto
Prevista per oggi, Natività della Beata Vergine Maria, la prima «Giornata mondiale contro l’aborto». Un’idea del Comitato Liberi in Veritate, che propone di ricorrere con più decisione alle armi della fede per chiedere a Nostro Signore di liberare il mondo dall’uccisione dei bambini nel grembo materno.
Per porre fine a quella che oggi è la principale causa di morte nel mondo (42,6 milioni di aborti nel 2021, secondo le stime di Worldometer), bisogna innanzitutto supplicare con fiducia filiale il Signore della vita e chiedere l’intercessione della Madre celeste. È su questa base che nasce l’idea della prima «Giornata mondiale contro l’aborto», fissata per oggi, 8 settembre 2022, Natività della Beata Vergine Maria. Un’iniziativa dal basso - che comincia in sordina - pensata dal Comitato Liberi in Veritate e a cui aderiscono alcuni volti noti del variegato mondo pro vita italiano. Il tempo dirà se riuscirà a radicarsi e diffondersi dentro e fuori i confini italiani.
Il comunicato che presenta l’iniziativa ricorda che la pratica dell’aborto reca con sé diverse vittime, «la prima e più grave» delle quali è ovviamente il bambino nel grembo materno. Ma ci sono, a cascata, altre vittime, come le madri, «ingannate fino all’inverosimile da un sistema in grado di indurle a non riconoscere quanto hanno di più prezioso, la vita del loro figlio nel proprio seno»; nonché i padri, «resi inconsapevoli e irresponsabili dei loro atti sessuali fino a perdere il loro ruolo e la propria identità». Il comunicato sottolinea anche il degrado morale, di stampo relativista, che oggi caratterizza certo mondo della medicina e le leggi che disconoscono l’elementare diritto alla vita dei nascituri. Tra le vittime dell’attuale contesto culturale, si individua anche l’opinione pubblica «incapace di un proprio pensiero critico» e convinta che una grazia, come l’attesa di un figlio, possa essere un «problema da risolvere» attraverso l’aborto.
I promotori dell’iniziativa pongono quindi l’attenzione sul fatto che le battaglie, pur meritevoli, volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla difesa della vita nascente, debbano fare «un salto di livello» per fronteggiare la deriva in corso. E questo salto deve consistere appunto nel mettere al centro della battaglia contro l’aborto, a iniziare dalla Giornata di oggi, le armi della fede - la Santa Messa, l’adorazione eucaristica, la preghiera e in particolare il Santo Rosario (sia in privato che in pubblico), il digiuno - e chiedere convintamente a Dio che ponga fine alla strage di bambini innocenti, frutto degli inganni del demonio in cui sono cadute le nostre società.
La celebrazione di «Sante Messe contro l’aborto» è indicata come il primo e più importante dei sette punti dell’iniziativa, che conseguentemente si propone di coinvolgere vescovi, sacerdoti, religiosi e in definitiva «tutta la Chiesa, affinché con le armi della preghiera si ottenga da Nostro Signore Gesù Cristo la grazia richiesta». In secondo luogo si pone l’accento sull’importanza di fare «adorazioni eucaristiche con la recita del Santo Rosario, affinché la Madre di Dio e di tutta l’umanità non permetta che i suoi figli innocenti siano sacrificati sull’altare satanico del relativismo totalitario». Tra gli altri punti, l’offerta di giornate di digiuno, l’organizzazione di conferenze a tema, la «creazione di una rete mondiale di preghiera, per l’abolizione dell’aborto».