Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Bruno a cura di Ermes Dovico
IL NOBEL IN ITALIA

Montagnier: "Ora parlo io: è una dittatura sanitaria"

ll premio Nobel scopritore del virus dell'Aids arriva in Italia, ad ascoltarlo oltre 2000 persone e anche la Bussola:  “Ci troviamo in una dittatura sanitaria, non più in democrazia. Questi vaccini non sono dei veri vaccini, ma un montaggio complicato di biologia molecolare che è capace di essere un veleno. È un orrore costringere le persone, adesso i bambini, a farsi inoculare questo preparato molecolare. Rinnovo l’appello ai medici perché prescrivano le cure che funzionano. Il Green Pass? È un affare di marketing. Noi complottisti? No: sono loro a complottare!".

Attualità 14_08_2021

Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina 1983, ha l’aria fra il divertito e il gentile, di chi le battaglie di principio è abituato a farle senza scomporsi. Il più noto delle ormai migliaia di medici e scienziati di tutto il mondo riuniti in associazioni a contrastare la vulgata a senso unico trasmessa dai principali media riguardante le vaccinazioni, l’accademico francese è stato a Firenze in questi giorni per iniziativa di un gruppo di volontari di “Atto Primo” capitanati da Tiziana Vigni e Daniele Granara. A ascoltarlo un pubblico attentissimo di duemila persone arrivate da ogni parte d’Italia. Le risposte del professore, che a più riprese fa un appello ai medici perché prescrivano i farmaci che il Covid lo contrastano e lo guariscono, non potrebbero essere più chiare. Quello che segue è una sintesi della conferenza stampa e della successiva presentazione al pubblico a cui la Bussola era presente.

 “Ci troviamo in una dittatura sanitaria, non più in democrazia,” esordisce Montagnier, in francese tradotto dall’interprete. “Vediamo compiersi un programma orribile, preparato da lungo tempo, scoppiato nel momento voluto, e destinato soprattutto ai paesi ricchi. È questa la principale ragione per cui promuovono una sola soluzione, quella dei vaccini". 

“Questi vaccini non sono dei veri vaccini, ma un montaggio complicato di biologia molecolare che è capace di essere un veleno. Quindi è un orrore costringere delle persone, adesso dei bambini, a farsi inoculare questo preparato molecolare.  Rinnovo l’appello ai medici perché prescrivano le cure che ci sono, e funzionano".

Il “green pass”?  Non è utile per la salute pubblica. Il green pass è un affare di marketing. “Voglio ripetere con chiarezza: questi vaccini sono inutili, pericolosi e inefficaci. A differenza di quello che ci avevano detto, questi vaccini non impediscono affatto la diffusione del virus". “È  un crimine vaccinare dei bambini, perché anche se adesso non subiscono degli effetti negativi, possono esserci degli effetti a lungo termine oltre a quelli che vediamo adesso. Effetti a lungo termine di cui adesso non siamo a conoscenza".

“Ed è un crimine soprattutto perché esistono metodi alternativi per curare questa infezione, che sono anche meno costosi dei vaccini e permetterebbero di liberarci da questa malattia. Ma sui media non si parla di alternative, di altri tipi di vaccini o di rimedi. E se qualcuno fa notare gli effetti avversi questa persona viene eliminata, quindi viviamo in una vera e propria realtà di menzogna".

“Per questo bisogna condannare il marketing dei grandi produttori farmaceutici, dei medici e degli scienziati e soprattutto dei governi".

In mezzo a tante conferme della drammaticità della situazione che sta vivendo l’umanità, ha alleviato l’atmosfera una battuta su Anthony Fauci. Alla domanda sui suoi rapporti con il guru americano, che a differenza di lui ha cambiato diverse versioni dall’inizio dello sconvolgimento coronavirus, è venuta la risposta: “Ho conosciuto Fauci all’epoca della scoperta del virus dell’AIDS e so che poi ha avuto delle promozioni del suo laboratorio durante tutto quello che è successo. Però - ha sorriso divertito Montagnier - purtroppo non l’ha scoperto lui, il virus dell’AIDS!” 

A tratti il pubblico ha preceduto l’interprete, peraltro molto chiaro, applaudendo alle parole del professore già in francese, come quando alla richiesta di esprimere un parere sulla gestione della pandemia (pochissimo supporto da parte della medicina territoriale, “vigile attesa” seguita dall’interruzione di ogni comunicazione con i familiari una volta ospedalizzati, e forte scoraggiamento delle autopsie), Montagnier ha scandito in francese “….  des activités criminels”. Attività che portano alla morte “non solo dei pazienti ma anche dei curanti".

“D’altra parte constatiamo che le stesse misure di cui parlate in Italia ci sono in Francia in Inghilterra e anche altrove quindi sono concertate. Per questo bisogna rispondere a questo gruppo al potere in modo concertato. Ci danno dei complottisti? No: sono loro a complottare!".

La conclusione del professore, contento di essere “à la rétraite”, in pensione, perché ciò lo sottrae alle pressioni che stanno subendo tanti suoi colleghi, è stata che “l’umanità sta sviluppando i motivi della propria scomparsa. Ma c’è ancora speranza, a condizione di accettare di vivere in un mondo razionale e giusto che accolga anche cose che non sono previste da  un piccolo gruppo di persone”, intese come gruppo di persone al potere. Non solo politico.