“Moloch”, l'Italia del 2084 dove la verità è bandita
Nel suo ultimo romanzo-non romanzo, Agostino Nobile ci porta nell'Italia del 2084, dove sono banditi i valori cristiani. La chiave per scardinare il vecchio ordine è stata la parola «libertà», che ha creato una società dove la verità non è data dai fatti ma formata e imposta dalle parole-talismano. Il protagonista si muove tra ibridi mezzo umani, violenza diffusa e l’infernale progetto di «igienizzare il mondo» .
Agostino Nobile è un pianista che si è esibito in varie parti del mondo e attualmente vive e lavora a Madeira, isola atlantica di cultura portoghese. La sua altra passione è il cattolicesimo tosto e, tanto per capirsi, pre-conciliare. Sul tema ha scritto parecchi articoli di apologetica sul quotidiano isolano Jornal de Madeira, su siti italiani e attualmente è presente sul blog di Marco Tosatti «Stilum Curiae».
Il suo libro Anticristo superstar, pubblicato dalle italiane Edizioni Segno, è stato a suo tempo qui recensito dal compianto padre Piero Gheddo. Sono seguiti i saggi Quello che i cattolici devono sapere. Almeno per evitare una fine ridicola, stesso editore, e, in portoghese, Governados pela mentira (Principia Editora).
L’ultima sua fatica è Moloch, sempre edizioni Segno, un romanzo-non-romanzo, mezzo saggio e mezzo narrazione. Partendo dalle politiche dell’Onu, da quelle della Ue e da eventi recenti, l’autore traccia un possibile futuro, rebus sic stantibus, della società europea. La vicenda ha un protagonista, Ermes, giovane italiano nato e cresciuto nell’isola di Laconia. Qui abitano molti europei che sono fuggiti dalla guerra civile provocata dalla dittatura laico-islamica imperante nel continente, dove città in fiamme, omicidi mirati, massacri, sono all’ordine del giorno. Ermes studia e riflette, cercando di capire come e perché si sia arrivati a una situazione del genere.
E l’autore, con lui, fa ripercorrere anche al lettore le trame e le ideologie che hanno portato alla caduta dell’Europa. Attraverso varie vicende (per ovvi motivi non possiamo che sorvolare sulla trama) il protagonista, nell’anno 2084, arriva in Italia e trova un ambiente ipertecnologico dove sono banditi i valori cristiani. La chiave per scardinare il vecchio ordine è stata la parola «libertà», che ha creato una società dove la verità non è data dai fatti ma formata e imposta dalle parole-talismano. Ermes si muove tra ibridi mezzo umani, violenza diffusa, l’infernale progetto di «igienizzare il mondo».
Escogita allora l’unica, disperata, reazione possibile: scrivere tutto quel che ha visto e gli è capitato per metterlo in rete e almeno informare i pochi di buona volontà rimasti, sempre che ce ne siano ancora. Prima che il Moloch plagi tutti ed estenda il suo totalitarismo dovunque. Il lettore non si aspetti una trama nel senso classico del termine e i colpi di scena tipici del romanzo d’azione. Come abbiamo detto, è una narrazione non lineare che ogni tanto dà spazio al saggio e a divagazioni colte ma sempre a tema. Si potrà, semmai, divertire (sempre che ci sia qualcosa da ridere) a ritrovare i riferimenti alla storia, antica (per esempio, il capo islamico che deviò un fiume a furia di buttarci cadaveri di nemici) e recente, e all’attualità tragica e al contempo ridicola nella quale ci tocca muoverci.