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DRAMMA IGNORATO

Minori scomparsi, 30 al giorno solo in Italia

Allarmano i dati presentati da Missing Children Europe, la Federazione europea per i bambini scomparsi e sfruttati sessualmente. Ogni anno, nell’Ue, spariscono oltre 250.000 minori, per vari motivi, come conflitti, violenze, sfruttamento. Particolarmente drammatico il fenomeno dei migranti minorenni non accompagnati. In Italia, solo nel 2021, sono scomparsi in totale 12.117 minori; 3.589 nel primo quadrimestre del 2022. Ma ai media interessa poco.

Attualità 31_05_2022

Un dramma dimenticato, una tragedia subito cancellata: i bambini, soprattutto se migranti non accompagnati, scompaiono in Italia e in Europa, ma pare non interessi a nessuno. Solo una rete di associazioni accreditate in 26 Paesi, inclusa la Svizzera, si occupa tutto l’anno e da diverso tempo di questa piaga nascosta. Missing Children Europe è la Federazione europea per i bambini scomparsi e sfruttati sessualmente che riunisce 31 organizzazioni di base in 26 Paesi europei.

Ogni anno, nell’Unione europea, oltre 250.000 bambini spariscono. I bambini scompaiono per una vasta gamma di motivi, tra cui conflitti, violenze, abusi e sfruttamento. All’interno di questo fenomeno, ancor più drammatico è quello dei migranti minorenni non accompagnati e senza famiglia che spariscono, pur essendo ospitati da strutture pubbliche e private di assistenza. Più di 18.000 bambini migranti sono scomparsi dopo il loro arrivo in Europa nel periodo 2018-2020. È quanto emerge dai dati - gli ultimi disponibili ad oggi - raccolti da Lost in Europe in 30 Paesi europei. I numeri potrebbero essere molto maggiori, secondo Missing Children Europe, perché “durante gli anni del Covid-19 solo 10 dei 27 Paesi dell’UE hanno fornito i dati [perciò]… il numero effettivo di bambini scomparsi durante la migrazione potrebbe essere molto più alto dei 18.292 calcolati. Diversi Paesi, tra cui Francia e Romania, non hanno registrato i bambini migranti scomparsi nel 2020. I dati di soli 10 dei 27 Stati membri europei mostrano che 5.768 richiedenti asilo minorenni sono scomparsi nel 2020”.

In Italia nel 2020 erano scomparsi 21 minori al giorno, quasi uno ogni ora: poco meno della metà era stato ritrovato ma gli altri erano spariti. La fascia d’età più rilevante era quella compresa tra i 14 e i 17 anni: adolescenti, perlopiù maschi, con una certa autonomia; per molti di essi l’Italia era una tappa intermedia verso altri Paesi. Dove siano finiti nessuno lo sa. Nel 2021 i minori scomparsi sono stati in totale 12.117, di cui 3.324 italiani e 8.793 stranieri. La percentuale dei ritrovamenti è stata del 79,27% per gli italiani e solo del 26,35% per gli stranieri. I minori italiani scomparsi sono spesso vittime di disagi familiari e relazionali come droga, debiti, cyberbullismo, adescamenti sul web, casi di revenge porn.

Gli ultimi dati relativi all’Italia sono stati presentati il 25 maggio 2022, con la celebrazione della Giornata internazionale dei minori scomparsi, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1983. Ogni giorno scompaiono circa 30 bambini e adolescenti nel nostro Paese, la maggioranza sono stranieri, i più difficili da rintracciare rispetto agli italiani perché entrano nel Paese clandestinamente, vengono poi inseriti nel circuito di protezione da cui spesso si allontanano facendo perdere le tracce. Nel solo primo quadrimestre del 2022 sono stati 3.589 i minori scomparsi: 2.409 stranieri e 1.180 italiani. Importante l’appello della presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, Licia Ronzulli: “Il fenomeno dei minori scomparsi ha ormai assunto una dimensione estremamente preoccupante” e indica da una parte di rafforzare il patto scuola-famiglia-istituzioni per individuare i casi di forte disagio e prevenire gli allontanamenti, dall’altra di potenziare il sistema di protezione dei minori stranieri che “oltre a essere accolti vanno integrati adeguatamente, così da raggiungere una stabilità che li induca a non abbandonare i centri o le famiglie a cui sono affidati”.

Il pericolo della tratta e dei bambini scomparsi ai confini, le proposte per azioni di contrasto congiunte e transnazionali, il ruolo del 116 000 (numero unico europeo per i minori scomparsi), il monitoraggio dei confini, la gestione degli arrivi a livello europeo e italiano e l’educazione come chiave per prevenire e sensibilizzare sul pericolo della tratta, sono stati i temi principali discussi in un convegno tenutosi a Roma con rappresentanti internazionali che si occupano del fenomeno, coordinati dal presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo.

In questi giorni, sono emersi anche dati inquietanti sulla scomparsa di bimbi ucraini che scappano dalla guerra. Durante i primi due mesi di conflitto, l’Ong Magnolia, che gestisce il 116 000 in Ucraina, ha registrato un enorme aumento delle segnalazioni di bambini scomparsi: più di 2100 casi (rispetto ai 182 casi segnalati alla linea telefonica diretta nel 2020). Tra questi casi, ci sono almeno 343 bambini scomparsi sul territorio del Paese e almeno 15 bambini scomparsi mentre cercavano sicurezza ai confini con i Paesi di frontiera dell’UE.

Un numero significativo di casi rimane irrisolto. Queste notizie rimangono poche ore nelle home page dei giornali online, non ne trovate traccia sui quotidiani europei, non interessa riflettere e soprattutto sconfiggere un fenomeno inquietante che dovrebbe allarmare tutti. La distrazione occidentale verso i bambini scomparsi è l’ennesimo segno di un continente marcio, già fiero promotore del sacrificio - attraverso l’aborto - dei bambini concepiti.