Meloni "uomo" dell'anno
Il quotidiano Libero incorona con ironia Giorgia Meloni "uomo dell'anno". Il sito Gay.it critica la scelta del giornale.
La copertina del quotidiano Libero di qualche giorno fa ha così titolato: «Uomo dell’anno». E sotto la foto di Giorgia Meloni. L’ironia è palese: voi sinistrorsi non siete mai riusciti a far diventare presidente del consiglio una donna. Solo la destra, che nell’immaginario collettivo dipinta dalla cultura progressista è misogina, ci è riuscita. E dunque noi di destra, cavalcando questo stereotipo da voi cucito addosso alle nostre giacche, incoroniamo Giorgia Meloni uomo dell’anno.
Ovviamente gli anticorpi dell’ideologia LGBT si sono subito scatenati. Leggiamo sul sito Gay.it: «Il quotidiano – sotto la guida di Mario Sechi, ex portavoce della premier – ha scelto, come prevedibile, di rappresentare “Il Presidente” come un ennesimo simbolo di potere maschile. Dietro alle supercazzole contenute nell’editoriale per giustificare ancora una volta il maschilismo più becero condito da una buona dose di binarismo e doppio standard, si nasconde un’insidia ben più profonda: per la destra conservatrice, il potere, anche quando nelle mani di una donna, deve essere esercitato con ethos maschile».
Che strano però. I siti arcobaleno stanno sempre dalla parte delle donne e poi questo titolo di Libero si dovrebbe armonicamente inserire nella narrazione tipicamente fluida che vede con piacere affibbiare qualità maschili ad una donna. In questo caso addirittura si usa una metafora che strizza l’occhio alla transizione sessuale. Eppure il commento acido di Gay.it ci dice altro: quando la donna in questione è di destra viene meno la solidarietà del mondo arcobaleno. Quando il quotidiano è di destra non c’è metafora gender che tenga. Come sono binari questi militanti gay: dividono il mondo tra LGBT e omofobi.