Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Colombano a cura di Ermes Dovico
il discorso di fine anno

Mattarella sferza i giovani e i colossi del web

Il conflitto in Ucraina e la ricerca della pace, un appello ai giovani sulla cultura del rispetto e una Rete al servizio delle persone e non di Big tech. I temi principali del discorso di fine anno di Mattarella. Il nono da presidente della Repubblica. 

Politica 01_01_2024

Una tradizione che si rinnova da settantacinque anni e che è stata inaugurata da Luigi Einaudi nel 1949 e portata avanti da tutti i Capi di Stato. Sergio Mattarella ha pronunciato ieri sera in TV a reti unificate il suo nono messaggio di fine anno rivolto agli italiani, il secondo del suo secondo settennato. Cultura della pace, difesa dei diritti dei lavoratori, corretto rapporto tra tecnologia ed essere umano tra i temi affrontati dal Presidente della Repubblica nei 16 minuti di discorso, appassionato ma anche con un'impronta pessimistica sulle guerre in corso e sul dilagare della violenza fisica e verbale, soprattutto in Rete. 

I conflitti in Ucraina e nel Medio Oriente mettono a repentaglio la stabilità mondiale e senza una cultura della pace che riconosca le ragioni dell'altro, secondo il Presidente, non si fermerà la spirale di odio che domina lo scenario internazionale. Dalle tragedie belliche mondiali Mattarella scivola sulle violenze nella società italiana, soffermandosi in modo particolare su quella ai danni delle donne e chiedendo ai giovani di convertirsi alla cultura del rispetto, agli antipodi rispetto a quella del possesso. Mattarella sembra avvertire una sfiducia nella democrazia, che induce a una minore partecipazione elettorale, una disillusione collettiva, una stanchezza, che hanno come conseguenza un arretramento nei diritti.

«Votare, partecipare alle scelte della comunità, è un diritto di libertà - ha detto il Presidente rivolgendosi soprattutto alle nuove generazioni -. Dipende da noi chi mandiamo al potere. Dipende da noi la qualità di una società. Non farlo, delegare, voltarsi dall’altra parte produce, a lungo andare, tante emergenze». Sui giovani aggiunge: «Sembrano disorientati, se non estranei a un mondo che non possono comprendere, ma vi è ancora più bisogno dei giovani, delle loro speranze, della loro capacità di cogliere il nuovo».

Rispetto alla necessità di partecipare alla vita pubblica, il Presidente si accalora: «Possiamo dare tutti qualcosa alla nostra Italia, con la partecipazione attiva alla vita civile. A partire dall'esercizio del diritto di voto. Per definire la strada da percorrere, è il voto libero che decide. Non rispondere a un sondaggio o stare sui social». Infine un cenno al rapporto tra uomo e tecnologie, con la condanna di quelle piu invasive, che tendono a manipolare le coscienze e a orientare le opinioni, e l'auspicio di una Rete al servizio della persona e non delle big tech.

Concordi le reazioni positive al discorso di Mattarella da parte dei partiti. «Piena condivisione sulla necessità di sostenere l'occupazione, retribuzioni adeguate e garantire sicurezza sul posto di lavoro e una sanità pubblica efficiente», ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un colloquio telefonico con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel corso del quale ha espresso l'apprezzamento personale e dell'intero governo per il suo discorso di fine anno.