Matrix e la telerissa
Nella puntata dedicata alla televisione dell’era Monti, buona l’idea di mettere al centro della critica quanto di negativo il piccolo schermo propone con troppa frequenza. Ma troppo blanda l’autocritica da parte di Vinci: anche il suo programma è stato spesso teatro di eccessi verbali inaccettabili e la sua arma migliore non è certo la capacità di sopire gli animi di chi si agita troppo sotto i riflettori.
Interessante l’idea di Alessio Vinci e degli autori di “Matrix”, in onda su Canale 5 mercoledì in seconda serata con una puntata dedicata alla televisione dell’era Monti. L’assunto di base era che negli ultimi tempi il piccolo schermo sia diventato più sobrio rispetto a prima dell’insediamento del governo tecnico ora in carica.
Nel mirino di Vinci e dei suoi ospiti gli eccessi di animosità, volgarità, conflitto e trasgressione che troppo spesso hanno animato alcuni fra i principali salotti e talk show delle reti Rai e Mediaset. A discuterne con lui, il conduttore de “Il grande talk” Massimo Bernardini, Giuseppe Cruciani di Radio24, il giornalista d’assalto David Parenzo, il vignettista Giorgio Forattini e l’immancabile Vittorio Sgarbi, fra i protagonisti assoluti e indomiti della telerissa nostrana.
Buona l’idea di mettere al centro della critica quanto di negativo il piccolo schermo propone con troppa frequenza , ma troppo blanda l’autocritica da parte di Vinci: anche il suo programma è stato spesso teatro di eccessi verbali inaccettabili e la sua arma migliore non è certo la capacità di sopire gli animi di chi si agita troppo sotto i riflettori.
È vero che, dall’insediamento del governo Monti, i toni del dibattito televisivo sembrano essere diventati complessivamente più pacati, anche perché molti dei protagonisti politici che prima li animavano ora sono costretti a una parte da comprimari anche in Parlamento. Ma gli Sgarbi di turno sono ancora in giro e liberi dalla concorrenza spettacolare dei leader della politica, possono trovare ancora più spazio in tv per sé…