Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
50 ANNI DOPO

Maria Teresa Novara, un omicidio atroce che chiede verità

Esattamente 50 anni fa veniva ritrovata morta in una cella sottoterra Maria Teresa Novara, una bambina rapita otto mesi prima quando aveva appena 13 anni. Torturata, seviziata, violentata da centinaia di uomini. Una storia che danna un intero paese. Ma alcuni protagonisti sono ancora vivi, hanno ancora la possibilità di salvare le loro anime dannate se verranno fuori a dire la verità.

Cronaca 18_08_2019
Maria Teresa Novara

Cinquanta anni fa l’uomo è andato sulla Luna e in Italia si è consumato il crimine più orrendo e osceno di tutta la nostra storia. Una storia ricca di crimini scintillanti di crudeltà inaudite, di tutti i tipi e in tutti i campi, dalla mafia al terrorismo. Non ci siamo fatti mancare niente, ma nulla in tutta la nostra storia è paragonabile alla morte di Maria Teresa Novara, perché la morte di Maria Teresa Novara è stata una costruzione di tale genio da dannare un intero paese, da dannare un’intera nazione, e nessuno pensi che una storia così genialmente perfetta, così perfettamente satanica, possa essere stata frutto delle strane azioni di qualche balordo, sommate a una serie di strani e sfortunati eventi, di una casuale ma stranissima sciatteria investigativa e di un’accidentale, ma stranamente unanime e uniforme, imbecillità giornalistica.

Maria Teresa è stata rapita, mentre dormiva nel suo letto a casa degli zii, nell'astigiano, da cui era andata a abitare per la vicinanza con la scuola, in una notte gelida, il 15 dicembre del 1968 ed è morta nell'agosto successivo, dopo essere stata prostituita dal suo rapitore innumerevoli volte, dopo essere stata sottoposta a sesso “duro” e sadico, come la sua autopsia ha testimoniato, talmente violento da lasciare segni atroci. Il suo rapitore muore forzando un posto di blocco, il 5 agosto 1969. Dal 5 all’11 agosto i carabinieri fanno 3 perquisizioni nella cascina di sua proprietà, talmente accurate da non trovare lei che sta morendo sotto una botola.

Finalmente l’11 agosto qualcuno tappa con carta di giornale, giornali dell’11 agosto appunto, le due prese d’aria, la mostruosa cella di Maria Teresa diventa una tomba. L’anidride carbonica aumenta e si stratifica in basso dove Maria Teresa è incatenata. È  morta soffocata in un sotterraneo, incatenata a un letto sordido, di fianco al secchio per gli escrementi, a due giornalini di Diabolik sui cui margini ha scritto innumerevoli molte Sono Maria Teresa Novarasono la ragazza rapita, e ad un quaderno dove innumerevoli volte è scritta la stessa frase.

Ha trascorso i suoi ultimi giorni in un tanfo talmente nauseante che quando finalmente si trova la botola che conduce a lei, i carabinieri non riusciranno a scendere e lo farà un pompiere con la bombola per respirare. Eppure giornali “seri”, tutti,  si precipitano a minimizzare, la definiscono una poco di buono, cose che succedono alle poco di buono. Dopo tutto questo la bambina verrà presentata come una giovane prostituta. Famiglia cristiana osa scrivere che non vale la pena di fare un caso della sua atroce fine poiché si era prostituita. Sorvolando sul fatto che essere rapiti di notte ed essere incatenati in un buco nella terra è una maniera leggermente bizzarra di fare qualcosa volontariamente. E se anche la protagonista di questa storia fosse stata una signora cinquantenne dedita alla prostituzione volontaria da trentadue anni, il crimine sarebbe stato atroce.

Raccomando la lettura di due libri: un libro inchiesta, Anatomia di un delitto. Rapimento, sequestro e l’uccisione di Maria Teresa Novara. scritto da Marilina Rachel Veca e Stefano Cattaneo, e La testa dell’idra, romanzo di Marilina Veca: la struttura a romanzo permette di riportare particolari e supposizioni che potrebbero causare problemi giudiziari.

Raccomando questa lettura perché il male esiste e bisogna conoscerlo, per fronteggiarlo, per batterlo. Il male esiste e occorre conoscerlo, per non farsi cogliere poi alla sprovvista come mici neonati in bocca ai lupi. Perché leggendo questi libri riusciamo a capire che non è in gioco il male, ma il Male.
Il mondo si divide in pecore e lupi, e poi ci sono i cani da pastore, i difensori, dice il protagonista di The American Sniper. Per poter essere un cane da pastore, occorre conoscere il lupo.

Una bambina di tredici anni, rapita a tredici e morta a quattordici dopo mesi di sevizie e abusi da innumerevoli uomini - centinaia secondo il professor Baima Bollone che ha fatto l’autopsia sul suo corpo martoriato -, una bambina rapita, stuprata, venduta, tenuta incatenata al muro di una stanza di casa oppure incatenata in un buco nella terra. Maria Teresa, dopo aver sofferto la sete è morta di soffocamento, un soffocamento causato da qualcuno che bloccò la presa d’aria del buco nella terra dove era incatenata di fianco al secchio dei suoi escrementi; abusata da decine di persone, forse da centinaia e dai giornali dell’intera nazione che unanimemente l’hanno descritta come una poco di buono finita male come spesso succede. E che quindi, visto quanto è brutta la storia, meglio non scaldarsi troppo a fare le indagini.

In effetti le indagini non vengono fatte. Dato che addirittura il nome di un uomo che Maria Teresa ha scritto sul bordo di un quaderno finisce cancellato. Maria Teresa è morta soffocata perché qualcuno ha chiuso le prese d’aria della sua cella diventata tomba, eppure non viene aperto un fascicolo per omicidio ma solo per rapimento e sequestro di persona. Il rapitore è cortesemente defunto, il caso è chiuso. L’imbecillità umana esiste e può essere gigantesca, ma quando è eccessivamente grossa e eccessivamente omogenea, allora forse è il caso di sospendere la fede nella casualità.

Si può avere l’impressione che dietro questa storia ci sia stata gente molto potente, talmente potente da riuscire ad avere indagini veramente molto sciatte, il controllo di giornalisti, qualcuno che è riuscito addirittura ad annacquare l’indignazione per una ragazzina ammazzata in maniera atroce. Un genio del male. Anzi. Un genio del Male, quello con la M maiuscola che ha distrutto il corpo e la vita di Maria Teresa e l’anima di ogni singolo uomo che ha commesso l’ignobile e osceno gesto di abusare di lei.

Il mix di tortura, terrore, dolore, isolamento, deprivazione sensoriale crea nelle donne, e ancora di più nelle bambine, un comportamento falsamente compiacente che un uomo molto idiota o con una spettacolare capacità di autoinganno può ritenere spontaneo  Ma lei ci stava, ti giuro, vedessi come lei ci stava, era lei che supplicava. Ma certo: maggiore è la dose di sevizie, migliore è il livello di recita, succedeva anche nelle cosiddette Casa di bambola dei lager e nei bordelli dell’esercito giapponese riempiti di donne manciù. La gente torturata e terrorizzata è dannatamente brava a simulare orgasmi, ogni protettore di qualità ve lo può testimoniare.

Ma anche se nella vostra spettacolare idiozia e nel vostro commovente autoinganno vi siete convinti che lei ci stesse, si trattava di una ragazzina rapita, quindi avvertire i carabinieri era il vostro secondo dovere. Il primo era tenervi i vostri dannati pantaloni abbottonati, la Legge dice non commettere atti impuri e non desiderare la donna d’altri, la donna che non hai sposato, che è destinata a un altro uomo. La Legge non dice di farlo solo con una donna consenziente, perché il consenso può essere simulato e estorto, può nascere dal dolore e dalla vergogna di una mente dentro un corpo torturato, rinchiuso in un sotterraneo buio, confrontato con fame, sete e terrore. Se il mix di dolore e terrore è particolarmente violento si può arrivare anche a fenomeni di dissociazione mentale che possono rendere la recita di livello ancora superiore.

Il male, anzi il Male, non è stato fermato 50 anni fa e difficilmente lo incastriamo, ma ora abbiamo un alleato, la Morte. Degli abusatori di Maria Teresa, quelli all’epoca più giovani, sono ancora vivi. E sono maledetti, dannati. Tra pochissimo guarderanno in faccia l’angelo della morte e il girone che li attende. Siete dannati, non fatevi illusioni, ma è dalla vergogna che passa la via della vera gloria.

Quindi mi rivolgo a voi, gli uomini che hanno abusato di Maria Teresa. Qualcuno di voi è ancora vivo. Ancora vivo, ma non per molto, l’angelo della Morte sta per venire a prendervi e davanti a voi si sta per spalancare il girone dei complici per viltà. I Demoni li trovano ancora più ripugnanti dei malvagi veri. Quindi riscattate la vostra anima e l‘onore del mondo. Alzatevi in piedi e raccontateci la maledetta verità. Diteci il come, il dove, il chi, tutto quello che sapete, tutto quello che ricordate. Diteci chi ha assassinato Maria Teresa e distrutto le vostre anime. Le vostre anime possono ancora essere salvate. Non morite da vili. Morite da degni. La verità vi renderà liberi.