Mafia nigeriana, mostro alimentato dall'immigrazione
In questi giorni si è fatta strada, in relazione all'omicidio e al vilipendio di cadavere perpetrati su Pamela Mastropietro, l'ipotesi di una correlazione fra il delitto e quella che viene definita ''mafia nigeriana''. Più violenta e sanguinaria di Cosa Nostra, capace di intimorire chiunque non si pieghi ai traffici, la Mafia nigeriana è presente nel nostro Paese da circa vent'anni e si è radicata grazie all'afflusso sempre maggiore di immigrati.
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In questi giorni si è fatta strada, in relazione all'omicidio e al vilipendio di cadavere perpetrati su Pamela Mastropietro, l'ipotesi di una correlazione fra il delitto e quella che viene definita ''mafia nigeriana''. Come spesso accade in casi come questo, il termine prima poco conosciuto diventa in breve tempo di uso comune e il senso ce lo restituisce una semplice prova empirica: da qualche giorno digitando su Google la parola 'mafia' il motore di ricerca immediatamente accoppia ad essa 'nigeriana', segno che le ricerche si sono via via intensificate fino a raggiungere picchi assai alti.
Non per niente viene definita 'mafia', visto che in breve tempo è riuscita a radicarsi nel nostro Paese e a costruire rapporti, per così dire, di 'non belligeranza' con la criminalità organizzata endemica in Italia; mafia in senso stretto, camorra e così via. Ce lo racconta, in questo senso, l'operazione ''Black Axe'' (Ascia Nera) che ha sgominato nel 2016 a Palermo la cupola italiana dell'omonima organizzazione: dai resoconti e dalle testimonianze di chi per sua sfortuna ha subìto le 'attenzioni' di questa organizzazione si compresero molte cose, a partire dai macabri metodi con cui venivano convinti coloro che non volevano afffiliarsi. Torture, sevizie, stupri, riti come il bere sangue umano all'atto di entrare nell'organizzazione.
Una mafia quella nigeriana capace di accreditarsi, seguendo le tracce delle testimonianze e di quanto la Dia ha potuto accertare, come addirittura più violenta e sanguinaria di Cosa Nostra, capace di intimorire chiunque non si pieghi ai traffici che essa ha nel tempo messo in piedi. Non a caso si parla di asce visto che non sono stati pochi gli episodi in cui cittadini nigeriani sono stati aggrediti a colpi di ascia, con una precisione che gli inquirenti hanno definito ''chirurgica''. Questo l'elemento che ora porta alcune ipotesi investigative verso la possibilità che possa esserci un nesso fra l'omicidio e il sezionamento quasi ''scientifico'' del corpo di Pamela e la mafia nigeriana.
L'impossibilità di ritrovare alcuni organi della giovane, poi, ha dato vita ad ipotesi legate ad un possibile omicidio rituale, di cui molti ravvisano i connotati. O ad esempio anche ipotesi legate alla cosiddetta 'tratta delle bianche', tuttora al vaglio degli inquirenti. Sebbene la ricostruzione sempre più dettagliata della possibile dinamica dell'omicidio (perché pare ormai accertato che Pamela non sia morta per overdose) parlano di un livido su un braccio che potrebbe testimoniare uno strattone da un possibile tentativo di fuga della ragazza e di due coltellate al fegato. Il che potrebbe, in questo senso, far pensare ad una possibile premeditazione del delitto che poi si è consumato.
Presente nel nostro Paese da circa vent'anni, la mafia nigeriana ha potuto radicarsi grazie all'afflusso sempre maggiore di immigrati di nazionalità appunto nigeriana fra i quali molti erano affiliati all'organizzazione e dunque hanno potuto, indisturbati e in anonimato totale costruire una rete di legami e di traffici che vanno dagli stupefacenti alla prostituzione, passando per altre attività criminose come ad esempio il riciclaggio, le truffe online e il traffico di esseri umani, con il quale hanno messo piede pesantemente nel fenomeno migratorio.
Un fenomeno che nonostante i colpi inferti dalle forze dell'ordine italiane nel tempo però non accenna a perdere di intensità, potendo contare su continue affiliazioni 'di ricambio' per cui alcuni vengono arrestati o magari rimpatriati e allo stesso tempo altri si aggiungono all'organizzazione. Che è capillare e strutturata in maniera solida, tanto da costituire come si può leggere nei rapporti pubblicati dalle varie agenzie di sicurezza nazionali e internazionali una delle realtà in ascesa e che rimane molto complesso sgominare. Anche perché il legame che cementa rapporti e alleanze è spesso intriso di misticismo religioso, tale da rendere praticamente impossibile a chi vi entra il poterne uscire, se non a rischio di gravissime conseguenze. Il che, ovviamente, non deve far pensare in nessuna maniera che siano possibili delle attenuanti di carattere culturale, tribale o religioso e meno che mai per la paura dei presunti assassini di ritorsioni, visto che si fa strada appunto la pista della mafia nigeriana.