Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Atanasio a cura di Ermes Dovico

CANONIZZAZIONE

Madre Teresa di Calcutta, proclamata Santa

Madre Teresa di Calcutta è santa, consegnata al culto universale della Chiesa. Oggi, davanti alla folla di Piazza S. Pietro, Papa Francesco l'ha elevata agli onori degli altari nel giorno in cui si celebra il Giubileo dei volontari e degli operatori di misericordia. Il Papa ha ricordato che «Si è impegnata in difesa della vita proclamando incessantemente che “chi non è ancora nato è il più debole, il più piccolo, il più misero”»

di Lorenzo Bertocchi

"SIAMO STATI CREATI PER ESSERE SANTI" di Vincenzo Sansonetti

MARCILIO, STORIA DI UNA GUARIGIONE MIRACOLOSA di Paolo Facciotto


"UNA PERFETTA IDENTIFICAZIONE CON IL CROCEFISSO" di Marinellys Tremamunno

Ecclesia 04_09_2016
San Pietro, canonizzazione di Madre Teresa

Madre Teresa di Calcutta è santa, consegnata al culto universale della Chiesa. Oggi, davanti alla folla di Piazza S. Pietro, Papa Francesco l'ha elevata agli onori degli altari nel giorno in cui si celebra il Giubileo dei volontari e degli operatori di misericordia, concelebrando la S. Messa con 70 cardinali, 400 vescovi e oltre 1500 sacerdoti.

«Madre Teresa, ha detto il Papa, in tutta la sua esistenza, è stata generosa dispensatrice della misericordia divina, rendendosi a tutti disponibile attraverso l’accoglienza e la difesa della vita umana, quella non nata e quella abbandonata e scartata».

Considerato uno degli eventi clou del Giubileo, la canonizzazione di questa piccola suora di origine albanese, al secolo Anjezë Gonxhe Bojaxhiu (1910-1997), rappresenta certamente l'icona più forte dell'amore di Dio che si piega verso tutti gli uomini e specialmente verso gli ultimi.

«Si è impegnata in difesa della vita proclamando incessantemente che “chi non è ancora nato è il più debole, il più piccolo, il più misero”», ha ricordato il Papa, sottolineando così la battaglia che la santa ha combattuto con coraggio in difesa della vita e contro l'aborto. «Si è chinata, ha proseguito il pontefice, sulle persone sfinite, lasciate morire ai margini delle strade, riconoscendo la dignità che Dio aveva loro dato; ha fatto sentire la sua voce ai potenti della terra, perché riconoscessero le loro colpe dinanzi ai crimini della povertà creata da loro stessi».

La canonizzazione arriva a 19 anni dalla morte e a 17 dall'inizio della causa di canonizzazione, a testimonianza di una santità che si è fatta strada rapidamente, nonostante anche le tante campagne ordite contro di lei, comprese inchieste giornalistiche infamanti e pamphlet caustici. Ma lei, che amava definirsi “la matita di Dio”, ha saputo scrivere più diritto di tanti suoi detrattori. «Faremo fatica a chiamarla Santa Teresa, ha sottolineato il Papa nell'unico passaggio a braccio della sua omelia, perché la sua santità è tanto vicina a noi, tanto tenera e feconda che spontaneamente continueremo a dirle Madre Teresa».

Questo amore in azione che la Santa ha praticato in modo meraviglioso sorge da una risposta, quella che ha saputo dare alla chiamata del Signore. «I protagonisti della storia, ha detto Francesco all'inizio dell'omelia, sono sempre due: Dio da una parte e gli uomini dall’altra. Il nostro compito è quello di percepire la chiamata di Dio e poi accogliere la sua volontà». I santi sono proprio coloro che sanno mettersi in ascolto e vivono la volontà di Dio, magari lottando, magari, come è accaduto anche a Madre Teresa, attraversando momenti di buio, ma senza mai perdere la fede, senza mai dimenticare qual'è la fonte di tutto.

Quando possiamo dire di compiere la volontà di Dio nella vita? Il Papa risponde con chiarezza: quando cresciamo «ogni giorno nell'amore» in modo concreto. Perché «nel fratello che aiutiamo riconosciamo il volto di Dio che nessuno può vedere (cfr Gv 1,18)». Torna così l'incessante attenzione di papa Bergoglio al tema della misericordia, dell'amore, dice ancora sul sagrato di S. Pietro, «gratuito, libero da ogni ideologia e da ogni vincolo e riversato verso tutti senza distinzione di lingua, cultura, razza o religione».

Santa Teresa di Calcutta aveva ben chiaro che questo incredibile amore può sgorgare solo dalla fede e dall'amore per Dio. La S. Messa quotidiana e la preghiera, tre ore al giorno, compresa un'ora di adorazione al Santissimo, sono la chiave per comprendere il segreto di Madre Teresa. E' da questa fonte che la nuova santa della Chiesa Cattolica ha tratto l'acqua necessaria per dare da bere l'amore di Dio ai più poveri tra i poveri.

Le suore Missionarie della Carità, da lei fondate e riconosciute dal beato Papa Paolo VI nel 1964, sono oggi più di 5.000, sparse in 758 case per il mondo e continuano a vivere il carisma della santa. «Come il Signore mi è venuto incontro e si è chinato su di me nel momento del bisogno, ha ricordato Papa Francesco indicando il modello da seguire ai tanti presenti in piazza S. Pietro, così anch’io vado incontro a Lui e mi chino su quanti hanno perso la fede o vivono come se Dio non esistesse, sui giovani senza valori e ideali, sulle famiglie in crisi, sugli ammalati e i carcerati, sui profughi e immigrati, sui deboli e indifesi nel corpo e nello spirito, sui minori abbandonati a sé stessi, così come sugli anziani lasciati soli. Dovunque ci sia una mano tesa che chiede aiuto per rimettersi in piedi, lì deve esserci la nostra presenza e la presenza della Chiesa che sostiene e dona speranza».

di Lorenzo Bertocchi