L’Unhcr chiede con urgenza 296 milioni di dollari per assistere nel 2019 i rifugiati burundesi
Nel 2018 l’Unhcr per assistere i rifugiati burundesi ha ottenuto solo 35 milioni di dollari dei 391 necessari. Le conseguenze sono state devastanti soprattutto per donne e bambini
Il 15 gennaio l’Unhcr, Alto commissariato Onu per i rifugiati, insieme a 35 partner ha annunciato nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Ginevra che occorrono 296 milioni di dollari per assistere nel 2019 circa 345.000 cittadini del Burundi rifugiati in condizioni critiche in Tanzania, Repubblica democratica del Congo, Rwanda e Uganda. La situazione dei rifugiati burundesi è in effetti una delle più trascurate. Nel 2018 i progetti per assisterli sono stati quelli meno finanziati. A fronte di una richiesta di 391 milioni di dollari, ne sono pervenuti solo 35. Gli effetti sono stati drammatici: riduzione delle razioni alimentari, scarsità di medicinali, scuole sovraffollate e sistemazioni abitative inadeguate. Le donne e i bambini, che costituiscono oltre metà della popolazione assistita e spesso sono privi di referenti adulti essendo stati separati dai famigliari durante la fuga, ne stanno pagando le conseguenze peggiori. Donne e bambine per procurarsi legna da ardere sono costrette a lunghi viaggi all’esterno dei campi profughi, durante i quali aumenta il già elevato rischio che subiscano violenza sessuale. Dove le famiglie non ricevono cibo sufficiente per arrivare a fine mese, molte donne inoltre sono vittime di sfruttamento sessuale, matrimoni precoci e forzati. Dalla metà del 2017 circa 57.000 rifugiati sono tornati in patria, convinti che qualsiasi cosa sia meglio che la vita in quelle condizioni e, per quanto l’Unhcr ritenga che la situazione nel paese non sia ancora sufficientemente sicura, nel 2019 si prevede un incremento dei rimpatri volontari. Si stima che tuttora in media 300 burundesi al mese lascino il loro paese chiedendo asilo.