L'ottimismo di Zanardi
Alex Zanardi è un ex pilota di Formula 1. Qualche anno fa ha perso le gambe in un incidente e da allora ha cominciato una vita nuova, che oggi lo vede (anche) nelle vesti di conduttore televisivo. È affidato a lui “E se domani” (Rai3, sabato ore 21.20), programma che guarda al futuro con uno sguardo del tutto particolare.
Alex Zanardi è un ex pilota di Formula 1. Qualche anno fa ha perso le gambe in un incidente e da allora ha cominciato una vita nuova, che oggi lo vede (anche) nelle vesti di conduttore televisivo. È affidato a lui “E se domani” (Rai3, sabato ore 21.20), programma che guarda al futuro con uno sguardo del tutto particolare.
Spiega il conduttore: “La cosa che vorrei trasmettere a mio figlio è la mia curiosità”. E, dato che “le domande spesso danno più soluzioni delle risposte”, è legittimo e naturale porsi domande sulla propria esistenza e sulle diverse situazioni che, volenti o nolenti, ci si trova a dover affrontare.
Se si dovesse etichettare la trasmissione entro un genere riconoscibile, si potrebbe a buon diritto parlare di “divulgazione scientifica”, ma per certi aspetti la definizione potrebbe essere riduttiva.
Il programma affronta temi “futuribili” ma anche presenti, dall’estinzione alle nuove specie, dall’evoluzione tecnologica al rapporto fra uomo e ambiente. A differenza di suoi colleghi più blasonati – basti pensare a Piero e Alberto Angela – Zanardi usa un tono dimesso e sorridente, più informale ma non per questo meno serio nella conduzione del programma.
I ritmi e il linguaggio della trasmissione puntano sulla parola e sul dialogo più che sugli effetti speciali o la spettacolarità e anche questo gioca a favore di una trasmissione che preferisce mantenere un tono basso per provare a puntare sull’interesse degli argomenti trattati.