Lotta contro il Cubo
È un Teo Mammucari insolitamente serioso e dalla parte dei concorrenti quello che conduce da alcune settimane un nuovo programma. Si tratta di un format nuovo per la televisione italiana, nel tipico stile del game show, trasmesso dagli studi inglesi di Londra.
È un Teo Mammucari insolitamente serioso e dalla parte dei concorrenti quello che conduce da alcune settimane “The Cube – La sfida” (Italia 1, martedì ore 21.10). Il programma è un format nuovo per la televisione italiana, nel tipico stile del game show, trasmesso dagli studi inglesi di Londra. In virtù di questa ambientazione.
Il conduttore si presenta con uno stile più freddo e distaccato di quello a cui ci ha abituati. Di volta in volta un concorrente entra nello spazio claustrofobico di un cubo trasparente all’interno del quale deve superare diverse prove di abilità. Ha a disposizione 9 “vite”, intese come possibilità di sbagliare le prove. I 7 giochi in sequenza sono di crescente difficoltà, come pure cresce l’ammontare dei premi a disposizione, fino ai 100 mila euro in palio per l’ultima sfida. A disposizione di chi si cimenta nel gioco ci sono due aiuti, il test del gioco e la semplificazione. Il giocatore può abbandonare in qualsiasi momento la competizione, portandosi a casa il montepremi accumulato fino a quel momento.
L’ambientazione scenografica è spettacolare, così come le scelte di regia moderne e accattivanti. Il pubblico in studio è inglese, mentre i concorrenti e il piccolo gruppo di supporter che li accompagnano sono italiani al cento per cento. Anche questo elemento dà al programma una connotazione straniante che incuriosisce ulteriormente il pubblico da casa. Quest’ultimo può partecipare al gioco rispondendo alla sfida che viene proposta a distanza attraverso un sms, ma è coinvolto soprattutto perché inevitabilmente parteggia per il concorrente impegnato nelle varie prove.