Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sante Basilissa e Anastasia a cura di Ermes Dovico
Il libro

L’Orologio della Passione, le confidenze di Gesù a Luisa Piccarreta

Ascolta la versione audio dell'articolo

Le sofferenze più intime di nostro Signore, il modo per consolarlo, il valore della croce e del sangue versato da Gesù. Viviamo questa Settimana Santa con l’aiuto dell’Orologio della Passione, libro di Luisa Piccarreta, che san Pio X raccomandava di leggere in ginocchio.

Ecclesia 14_04_2025

«Mentre conversavano insieme, padre Annibale Maria di Francia volle fargli conoscere il libro Le Ore della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo che stava diffondendo. Allora lesse alcune pagine dal libro al pontefice, per l’appunto dall’Ora della Crocifissione. Arrivato a un certo punto della lettura, il Papa lo interruppe dicendogli: “Padre, questo libro si dovrebbe leggere in ginocchio: è Gesù Cristo che sta parlando!”». Il Papa in questione era san Pio X e le rivelazioni che il fondatore dei Rogazionisti gli stava leggendo erano quelle di Gesù a Luisa Piccarreta (1865-1947).

«Figlia mia, mi è tanto gradito chi rumina sempre la Mia Passione, ne sente dispiacere e Mi compatisce, poiché Mi sento rinfrancato da tutto ciò che soffrii nel corso della Mia Passione». Queste le parole di Gesù secondo quanto riporta direttamente nel suo Diario nel 1906 la grande mistica pugliese e serva di Dio. Ne L’Orologio della Passione (disponibile sia presso le Edizioni Segno sia presso Fede&Cultura), Piccarreta raccoglie le confidenze del Signore che le fa meditare il mistero della Redenzione ora per ora. Mentre contempla la Passione del Figlio, così prega: «Grazie e Ti benedico per ogni goccia di Sangue che hai versato, per ogni tuo respiro, palpito, passo, parola, sguardo, e per ogni amarezza e offesa che hai sopportato. Per tutto, o mio Gesù, intendo segnarti con un Grazie e un Ti benedico».

Riguardo al tenero congedo di Gesù dalla Madre scrive: «Ma la pallidezza del tuo Volto, le tue labbra tremanti, la tua voce soffocata come se volesse dare in pianto nel dirle addio, ah, tutto mi dice quanto l’ami e soffri nel lasciarla! Ma per adempiere la Volontà del Padre, coi vostri Cuori fusi uno nell’altro, a tutto Vi sottoponete, volendo riparare per quelli che, per non vincere le tenerezze dei parenti ed amici, ed i vincoli e gli attaccamenti anche leciti e santi, non si curano di adempiere il Voler Santo di Dio e di corrispondere allo stato di santità a cui Dio li chiama. Qual dolore non Ti danno queste anime nel respingere dal loro cuore l’amore che vuoi dar loro, per contentarsi dell’amore delle creature!».

Durante la contemplazione dell’Ultima Cena, rispetto al miracolo dell’Eucarestia, la Piccarreta così prega: «O Gesù, mentre rimango nel tuo Cuore, dà anche a me il cibo, come lo desti agli apostoli: il cibo dell’amore, il cibo della tua divina parola, il cibo della tua Divina Volontà. O mio Gesù, non mi negare mai questo cibo che tanto Tu stesso desideri darmi, perché si formi in me la tua stessa vita».

Rispetto al sudore di sangue nell’Orto degli Ulivi, più che la consapevolezza di quanto dovrà patire è il dolore per la perdita eterna di tante anime a far soffrire Gesù: «Figlia mia, stringiti al mio Cuore e prendi parte alle mie pene ed alle mie riparazioni. Il momento è solenne: si deve decidere o la mia morte o la morte di tutte le creature. In questo momento due correnti si riversano nel mio Cuore. In una vi sono le anime che, se Mi vogliono morto, è perché vogliono trovare in Me la vita; e così coll’accettare Io per loro la morte, vengono sciolte dalla condanna eterna e le porte del Cielo si schiudono per riceverle. Nell’altra corrente vi sono quelle che Mi vogliono morto per odio e per conferma della loro condanna, ed il mio Cuore è lacerato e sente la morte di ciascuna e le stesse pene dell’inferno! Ah, il mio Cuore non regge a questi dolori acerbi; sento la morte ad ogni palpito, ad ogni respiro, e vo ripetendo: Perché tanto Sangue sarà sparso invano? Perché le mie pene saranno inutili per tanti?».

Contemplando il Re flagellato e coronato di spine lungo la via dolorosa, la Piccarreta chiede allora in preghiera a Gesù: «Ti supplico di coronare la mia testa ed ogni mio pensiero con la corona dell’Amore. Ti scongiuro, o Gesù, di flagellare col flagello dell’Amore la mia anima, il mio corpo, le mie potenze, i miei sentimenti, i desideri, gli affetti, tutto, ed in tutto resti flagellata e suggellata dall’Amore».

Il Divino Maestro rivela poi alla sua anima prediletta il valore inestimabile della croce: «Croce santa, eri tu meta dei miei desideri, lo scopo della mia esistenza quaggiù. In te concentro tutto l’essere mio, in te metto tutti i miei figli, e tu sarai la loro vita e la loro luce, la difesa, la custodia, la forza; tu li sovverrai in tutto, e gloriosi Me li condurrai nel Cielo». Gesù spiega quanto sia importante meditare sui suoi dolori: «Ogniqualvolta l’anima pensa alla Mia Passione, si ricorda di ciò che ho sofferto, Mi compatisce, si rinnova in lei l’afflizione delle mie pene, il Mio Sangue sorge per inondarla, le mie piaghe si mettono in via per sanarla se è piagata, o per abbellirla se è sana, e tutti i miei meriti per arricchirla».

D’altra parte, osserva Luisa, «queste gocce di Sangue altro non dicono che anime. In ogni goccia vedo brulicare anime di tutti i secoli, sicché tutti in Te ci contenevi, o Gesù. Ebbene, per la potenza di questo Sangue, Ti chiedo che nessuna più sfugga da Te». Pertanto, rispetto alle parole pronunciate dal Figlio sulla croce, «più che l’abbandono del Padre, è la perdita delle anime che si allontanano da Te che fa sfuggire dal tuo Cuore questo doloroso lamento».

Insomma l’opera della Piccarreta è davvero una miniera di perle spirituali da custodire nel cuore, mentre contempliamo a quale caro prezzo siamo stati redenti, secondo il mirabile disegno d’amore del Padre. Di qui l’auspicio per ogni fedele di far proprio tale invito rivoltole dal Signore: «Figlia mia, hai prevenuto il mio amore, questa è la mia Volontà: che tutti quelli che Mi amano restino con Me crocifissi. Ah, sì! Vieni pure a distenderti con Me sulla croce: ti farò vita della mia vita e ti terrò come la prediletta del mio Cuore».