L'orgoglio dei Copti, per un Egitto di pace
“Per un Egitto senza muri”, è titolo della marcia animata dalle comunità evangeliche e copte egiziane che si terrà oggi a Milano per chiedere al governo italiano all’Unione Europea maggiore protezione per i cristiani d’Egitto. Nel titolo un rimando al corteo di sabato scorso pro immigrati a Milano.
“Per un Egitto senza muri”, è titolo della marcia animata dalle comunità evangeliche e copte egiziane che si terrà oggi a Milano da via Dante a Largo Cairoli, dalle ore 17 alle ore 20, per chiedere al governo italiano all’Unione Europea maggiore protezione per i cristiani d’Egitto.
L’iniziativa nasce in risposta alla strage di pellegrini cristiani avvenuta venerdì 26 maggio, primo giorno di Ramadan, sulla strada che porta al monastero di San Samuele a Minya, a circa 200 chilometri a sud ovest del Cairo. Un bagno di sangue di matrice islamista. Gli assassini hanno infatti trucidato 28 persone, molti i bambini, perché si sono rifiutate di convertirsi all’islam.
“Ribadiamo il diritto di tutti di vivere liberamente ovunque la propria fede religiosa. La difesa delle minoranze cristiane minacciate in Egitto deve quindi essere garantita anche dall’impegno delle istituzioni di Bruxelles”, spiega Francesco Maggio membro della comunità evangelica e tra gli organizzatori della manifestazione.
I promotori dell’iniziativa hanno voluto fare il verso al motto “Insieme senza muri” che ha mosso la manifestazione per l’accoglienza degli immigrati organizzata a Milano sabato 20 maggio, proprio per evidenziare il fatto che le popolazioni e le minoranze che sono realmente perseguitate vengono ignorate dagli organismi internazionali, dalla grande stampa e dalla cultura mainstreaming che predica pace e diritti per tutti.
“La marcia – riferisce Maggio – si muoverà lungo un percorso di poche centinaia di metri che sarà percorso più volte nell’arco di tre ore proprio per dare l’opportunità a tutti coloro che vogliano parteciparvi di uscire da lavoro”.
Con questa iniziativa, spiegano ancora gli organizzatori, si vuole rappresentare l’angoscia e il dolore di tanti egiziani cristiani che vivono in Italia e che dopo ogni attentato telefonano ai loro parenti ed amici in Egitto per sapere se qualcuno di loro è rimasto coinvolto.
Gli obiettivi dichiarati sono sensibilizzare i leader islamici affinché condannino apertamente ogni volta atti di violenza perpetrati da parte di elementi radicalizzati nelle loro comunità ed esortare l’Unione Europea ad esercitare ulteriori pressioni per la difesa dei cristiani in Egitto.
La manifestazione sarà presenziata anche dal pastore della Chiesa evangelica egiziana di Milano, Moris Sarhan, un medico pediatra che vive e lavora da 27 anni in Italia ma che coltiva ancora molte relazioni con la sua terra d’origine. Sentito da la Nuova BQ, Sarhan ha espresso preoccupazione per l’escalation delle violenze e per il deterioramento della convivenza civile in Egitto iniziato con la cosiddetta primavera araba che ha portato alla destituzione del presidente Mubarak nel 2011.
Secondo il pastore evangelico egiziano c’è un piano degli estremisti per far fuggire tutti i cristiani che vivono all’ombra delle piramidi, i quali però non hanno alcuna intenzione di lasciare il paese. Il pastore evangelico ha riferito anche dell’impegno militare del governo del presidente Al Sisi per distruggere le roccaforti islamiste nel Sinai e della necessità che questo sforzo sia sostenuto da tutta la comunità internazionale.
“Abbiamo vissuto per quindici secoli insieme ai musulmani, l’Egitto non può permettersi di perdere i cristiani, questo va detto chiaro e forte”, ha detto infine il pastore Sarhan invitando tutti alla marcia di Milano.