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IL BELLO DELLA LITURGIA

Lo spettacolo della Corte Celeste premio dei santi

Su commissione del Governo dei Nove della Repubblica di Siena, Martini si mise all’opera nel 1312. Il risultato è spettacolare: Maria è una vera regina, su un trono gotico sotto un baldacchino, protetta dalla corte celeste. Riconosciamo i volti di Paolo e l’Evangelista Giovanni, il Battista, Pietro, la Maddalena, Caterina d'Alessandria e Agnese. Si aggiungono apostoli ed evangelisti, i protettori della città e i santi più venerati come Caterina da Siena.

Cultura 03_11_2018

Dicesi “Maestà” l’immagine della Vergine mentre tiene in braccio Gesù, circondata contemporaneamente da moltitudini di angeli o santi, o da entrambe le schiere. Ecco. A noi, qui, interessano i santi. Per la loro festa, che, semel in anno, li raduna tutti - nessuno escluso – ho, infatti, scelto la visione corale che ne da Simone Martini, affermato pittore senese del Trecento, nell’affresco celeberrimo del Palazzo Pubblico della sua città. L’ubicazione è interessante già di per sé, avendo a che fare i santi, non solo la Madonna e il Suo Bambino, con la vita quotidiana dei problemi concreti di un popolo, di cui si discuteva, ai tempi, in quella sede.

La commissione a Simone Martini arrivò dal mitico Governo dei Nove, ovvero, all’epoca, una delle magistrature più importanti della Repubblica di Siena. Il maestro si mise all’opera nel 1312, concludendo il lavoro solo nel 1315, essendosi nel mentre allontanato a causa di un sopraggiunto impegno su un cantiere in quel di Assisi. Il risultato fu, ed è, spettacolare.

Maria è una vera regina, seduta su un trono gotico sotto un grande baldacchino, protetta dalla Sua corte celeste. Dei più riconosciamo i volti, perché da veri uomini e donne quali furono, a ciascuno di loro corrisponde una certa fisionomia. Vorrei, dunque, citarli, anche semplicemente elencandoli: a sinistra ci sono Paolo e l’Evangelista Giovanni. A destra si distinguono, invece, l’altro Giovanni, il Battista, e san Pietro. Nella fila immediatamente dietro sono raffigurate la Maddalena, Orsola, Caterina - quella di Alessandria – e Agnese. Cui si aggiungono, ancora, figure di apostoli ed evangelisti tra i quali Bartolomeo, Matteo, Giacomo il Minore, il Maggiore, Andrea, Simone, Filippo, Tommaso, Mattia, Taddeo.

Inginocchiati davanti alla Vergine, accanto ad angeli offerenti coppe ricolme di fiori, ci sono, a buon diritto, i santi protettori della città e, dunque, da sinistra, Sant'Ansano, San Savino, San Crescenzio, e San Vittore. Altri ritratti compaiono a mezzo busto nei medaglioni che circondano la pittura a fresco, tra cui, in basso, i Padri della Chiesa, ovviamente santi anch’essi.

Ma, come se non bastasse, il messaggio è ulteriormente ribadito dalla decorazione dell’antica sala del Consiglio, quella detta del Mappamondo,  dai cui pilastri ci guardano e proteggono i più venerati santi senesi, S. Caterina da Siena, San Bernardino, il Beato Bernardo Tolomei, Sant’Ansano e San Vittore. Dal punto di vista artistico, nel frattempo, da Simone Martini il testimone, era passato nelle mani di altri pittori quali il Vecchietta o Sano di Pietro, nel Quattrocento, piuttosto che il Sodoma nel secolo successivo.

Una semplice constatazione che è, quindi, una conferma: abbiamo, di fatto, sempre e in ogni età, bisogno di testimoni della fede.