SCHEGGE DI VANGELO
Lo Sconosciuto
Siamo presi nel dramma di questo tempo di crisi. Sperimentiamo che ci vuole altro. Ci vuole un Altro.
Vangelo
10_12_2011
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
(Gv 1, 6-8)
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
(Gv 1, 6-8)
“In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete”, dice Giovanni Battista. Aneliamo a conoscerlo per un bisogno del cuore, che ne segnala l’assenza. Viviamo un’attesa, custodiamo una domanda e un desiderio che si protendono in avanti senza trovare appagamento. La sua assenza ci attrae e ci tormenta.
Scrive il poeta e romanziere svedese Par Lagerkvist:
Uno sconosciuto è il mio amico,
uno che io non conosco.
Uno sconosciuto lontano, lontano.
Per lui il mio cuore è colmo di nostalgia.
Perché egli non è presso di me.
Perché egli forse non esiste affatto?
Chi sei tu che colmi il mio cuore della tua assenza?
Che colmi la terra della tua assenza?
Giovanni Battista, uomo mandato da Dio, ci segnala che lo sconosciuto è già presente tra noi. Dove cercarlo? Dove finalmente trovarlo? Siamo presi nel dramma di questo tempo di crisi, non ci sentiamo più protetti dall’economia e dalla politica, dalla scienza o dalla medicina, dalla psicologia o da tutte le umane strategie. Sperimentiamo che ci vuole ben altro.
Ci vuole un Altro. Abbiamo il presentimento che la risposta al nostro bisogno potrà venire solo dallo Sconosciuto che ci è stato promesso. Lo potremo cercare e trovare nel corpo e nel cuore della Chiesa, lo potremo scorgere in un gesto di carità e di accoglienza, lo potremo riconoscere attraverso un’umile volontà che finalmente si arrende: inginocchiandoci in preghiera, confessando i peccati, celebrandone il mistero nell’assemblea dei fratelli.
“Non senti i suoi passi che si avvicinano?” Così si domandava agli inizi del secolo scorso una famosa ‘Vita di Gesù’. Egli ci si fa incontro e si manifesta oggi. Non siamo degni nemmeno di chinarci a slegare il laccio dei suoi sandali, ma dobbiamo farlo, perché solo chi cede alla sua Presenza misteriosa viene salvato dall’abisso della solitudine e dal vuoto del nulla. E lo Sconosciuto ci diventa improvvisamente amico.