L’ironia sui trans? Vietata
Durante un concerto un membro dei Gem Boys fa questa battuta: «Luxuria è invidiosa di Lady Oscar perché ha la spada più lunga della sua». Una mamma di una ragazza trans si indigna.
Durante un concerto a Cerveteri di Cristina d’Avena un membro dei Gem Boys, gruppo rock demenziale, fa questa battuta: «Luxuria è invidiosa di Lady Oscar perché ha la spada più lunga della sua». La madre di una ragazza trans si indigna e scoppia un caso nazionale che rimbalza su molti media.
Cristina d’Avena blocca il concerto e prende le distanze, il front man del gruppo si giustifica dicendo che quella battuta gli è stata suggerita da un suo collaboratore ay, chiede scusa alla d’Avenia e afferma che ama il mondo LGBT.
Ma poi aggiunge: "Tanto per incominciare la battuta era diversa e non certo gratuita. In uno dei tanti siparietti sul palco, fingevo di aver rubato il cellulare a Cristina. Leggevo i vari sms, partendo da Siffredi ('Ciao sono Rocco, tuo papà Gambalunga') fino appunto a quello di chiusura su Vladimir, che serviva a lanciare la canzone di Lady Oscar. Il suo finto sms era: 'Ciao Cri, sei una grande, potresti dedicarmi Lady Oscar? È un personaggio in cui mi identifico molto anche se io ho la spada più lunga. Quando poi è finito lo spettacolo è arrivata questa signora: si è lanciata in un monologo acceso e critico monopolizzando tutto il fine serata e prendendo a male parole anche chi, tra la polizia municipale, la invitava a calmarsi. Alla fine mi ha dato un suo libro, dove racconta la storia di transizione di sua figlia. Se voleva farmi riflettere, poteva scegliere un modo più civile. O forse cercava solo visibilità. Scusarsi vorrebbe dire ammettere di aver sbagliato: sono stato semplicemente me stesso, ho fatto quello che faccio da anni. L'essenza dei Gem Boy è la trasgressività".
Insomma uno psicodramma che mette ben evidenza che gay e trans possono irridere chiunque, ma loro non possono mai essere oggetto di nessuna ironia.