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Indonesia

L’impegno della Chiesa cattolica contro la tratta di esseri umani e la violenza domestica

La Chiesa cattolica indonesiana si prepara a lanciare una campagna nazionale contro le schiavitù moderne, un problema che riguarda centinaia di migliaia di indonesiani emigrati all’estero illegalmente

 

Nell’elenco Open Doors 2019 dei 50 stati in cui essere cristiani è più pericoloso l’Indonesia è 30a. Fa parte del gruppo di paesi in cui la persecuzione è definita “molto alta”. La minaccia proviene dagli integralisti islamici. Le comunità cristiane nonostante le difficoltà non rinunciano alle attività assistenziali e umanitarie. Nei giorni scorsi la Commissione giustizia, pace e cura pastorale dei migranti della Conferenza episcopale ha organizzato in collaborazione con la Commissione contro il traffico di donne e l’Associazione delle religiose indonesiane un seminario di tre giorni per discutere delle pratiche operative da attuare nelle strutture di accoglienza delle vittime di tratta e di violenza domestica. All’iniziativa hanno partecipato anche 35 suore di diverse comunità religiose, alcuni sacerdoti e degli esperti formatori. Padre Eko Aldianto, segretario esecutivo della Commissione, ha illustrato all’agenzia di stampa AsiaNews i programmi in atto e ha detto che l’intenzione è esortare la Chiesa cattolica a lanciare una campagna nazionale per porre fine alle schiavitù moderne. “Sono necessarie – ha spiegato – anche attività per formare i migranti, prima che partano alla ricerca di fortuna in altri paesi”. Secondo il governo indonesiano su sei milioni di cittadini che lavorano all’estero circa 1,7 milioni sono stati reclutati illegalmente ed è molto probabile che siano sfruttati dai reclutatori e dai datori di lavoro.