Libri di scuola in Pakistan che insegnano il disprezzo per le minoranze religiose
Sono centinaia gli esempi di contenuti diffamatori e offensivi nei libri scolastici pakistani. Un documento dell’Ong International Christian Concern ne porta molti esempi
Il Consiglio dei libri di testo del Punjab, una delle quattro province del Pakistan, ha eliminato il contenuto razzista anticristiano di un libro in lingua urdu di seconda elementare. La segnalazione fatta sui social media a gennaio ha dato origine a una campagna di protesta che ha ottenuto il risultato sperato. Soddisfatto del risultato, il professor Anjum James Paul, presidente dell’Associazione insegnanti delle minoranze pakistane, che aveva denunciato il caso ha però ricordato che nei libri di scuola esempi di affermazioni che alimentano pregiudizi e istigano all’odio contro le minoranze, in particolare contro i cristiani, sono centinaia. In questo modo fin dall’infanzia, agli studenti si insegna a essere intolleranti nei confronti dei non musulmani. L’Ong International Christian Concern all’inizio di febbraio ha pubblicato un rapporto che contiene molti esempi di contenuti offensivi e denigratori. In un libro di studi islamici per la settima classe della provincia del Sindh si legge ad esempio: “la maggior parte delle altre religioni predicano l’uguaglianza, ma non la mettono mai in pratica”. Un libro per l’ottava classe dice: “l’onesta per i non musulmani è solo una tattica mentre per i musulmani è una questione di fede”. Un libro di studi sociali per l’ottava classe del Punjab: “i governi cristiani europei e specialmente i sacerdoti odiavano il sultanato islamico ed erano impazienti di distruggere il potere dell’Islam. I falsi racconti dei pellegrini cristiani sono stati al principale causa delle crociate”. E ancora, nel Sindh un libro di studi islamici per la quinta dice: “i cristiani non possono seguire Gesù Cristo anche se lo volessero perché mancano di autenticità”; e: “le altre comunità religiose di solito si dedicano ad attività inutili durante le manifestazioni religiose. Non hanno il concetto di devozione e un rapporto con Dio”. Questi e molti altri esempi dimostrano che le minoranze religiose sono presentate agli studenti delle scuole pubbliche come disoneste, sleali e inaffidabili.